GREGORETTI, LA MOSSA DELLA MAGGIORANZA PER ROVINARE I PIANI DI SALVINI PER LA CAMPAGNA ELETTORALE: RINVIARE IL VOTO DELLA GIUNTA A DOPO LE REGIONALI IN EMILIA-ROMAGNA E CALABRIA
L’IRA DEL LEGHISTA CHE VOLEVA FARE IL TOUR DELLA VITTIMA NELL’ULTIMA SETTIMANA
Il caffè di primo mattino glielo manda di traverso la notizia che gli comunicano i suoi da Roma.
Piazza Prampolini, cuore di Reggio Emilia, inizia l’ennesima giornata di campagna emiliana per Matteo Salvini. Ma dalla giunta per le immunità del Senato gli comunicano che io via libera al suo processo per il caso Gregoretti potrebbe slittare. La maggioranza non vuole quel voto il 20 gennaio, a sei giorni dalle elezioni regionali. Il M5S ha già chiesto il rinvio. Pd, Iv, Leu seguono a ruota.
Il leader leghista sognava di immolarsi e costruirci il rush finale della campagna: da vittima della giustizia sacrificato sull’altare della difesa dei confini.
Perfetto supplizio per il paladino del sovranismo nazionale. Operazione smaccata. E per ora sventata.
L’ex ministro che ama ripetere ogni giorno come rischi processo e galera per aver difeso gli italiani, dovrà attendere.
La tesi è sempre quella: “Io non ho paura, sono pronto a farmi processare” (infatti scappa dai processi) e con me milioni di italiani” (a cui del suo futuro in galera non frega una mazza)
(da agenzie)
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