HANNO PAURA DELLA STAMPA: I CONTABILI DELLA LEGA CHIEDONO IL PROCESSO CON RITO ABBREVIATO
SCELTA STRATEGICA CHE IMPEDIRA’ CHE IL PROCESSO POSSA ESSERE SEGUITO DALLA STAMPA: SI TERRA’ A PORTE CHIUSE… L’11 MARZO INIZIA ANCHE IL PROCESSO A CENTEMERO, DEPUTATO E TESORIERE DELLA LEGA
Il processo ai contabili della Lega sarà a porte chiuse.
L’avvocato Piermaria Corso, difensore di Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba i due contabili del Carroccio indagati per peculato e turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta sulla sede della Lombardia Film Commission, ha avanzato una richiesta di giudizio abbreviato: una formula che prevede appunto che gli imputati siano giudicati dal gip e che le udienze avvengano solo alla presenza degli avvocati, degli imputati e dei pm. Una scelta strategica quella degli uomini di Salvini che di fatto impedirà che il processo ai due possa essere seguito dalla stampa. Al momento non è ancora stata presentata la richiesta di abbreviato da parte di Francesco Barachetti, l’imprenditore di Casnigo anche lui imputato nel procedimento.
Una scelta che arriva in un momento cruciale per quanto riguarda le vicende giudiziarie che coinvolgono la Lega: il prossimo 11 marzo infatti è previsto il via anche al processo che vede imputato Giulio Centemero. Il tesoriere e parlamentare leghista è accusato di finanziamento illecito al partito per una somma ricevuta nel giugno 2016 da Esselunga, che aveva versato circa 40mila euro all’associazione Più Voci (Centemero è indagato anche a Roma per vicende di finanziamento illecito da parte di Parnasi, prima udienza prevista per il 25 marzo).
Il processo riguarda il meccanismo per drenare soldi pubblici della Lombardia Film Commission tramite la compravendita dell’immobile di Cormano messo in piedi dai commercialisti insieme a Michele Scillieri (lui ha patteggiato una condanna a 3 anni e 4 mesi). E per il quale è stato ammesso tra le parti civili, oltre alla Regione, a Fondazione Lombardia Film Commission e al ministero delle FInanze, anche il Comune di Milano: “Secondo l’ipotesi accusatoria, gli imputati avrebbero pianificato una complessa operazione immobiliare di acquisizione di un edificio da adibire a sede dell’Ente (oggetto di finanziamento regionale), condizionandone illecitamente le modalità di scelta a favore di uno stabile in Cormano, e appropriandosi del prezzo di acquisto, importo successivamente retrocesso per oltre la metà ad alcuni di essi – scrive palazzo Marino in una nota – La Giunta ha pertanto autorizzato oggi la richiesta di costituzione in giudizio del Comune di Milano nel procedimento penale avviato in quanto parte lesa dai reati, insieme alla Fondazione stessa e a Regione Lombardia, ai fini del risarcimento dei danni, anche all’immagine, subiti sia in qualità di socio che di Ente esponenziale della collettività e titolare di pubbliche funzioni in materia di promozione culturale, turistica e imprenditoriale del territorio milanese”.
(da agenzie)
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