“HO FATTO PER UN GIORNO LA BESTIA DI CALENDA”: INTERVISTA A LUCA BIZZARRI
L’EX MINISTRO GLI HA AFFIDATO IL SUO PROFILO SOCIAL: “E’ STATO CORAGGIOSO E SPIRITOSO”
“Punzecchio spesso Carlo Calenda perchè usa Twitter come un ottantenne. E poi non si replica al signor La Sega: rispondere solo a degli esistenti in vita è già un passo avanti. Ma è stato coraggioso e spiritoso, avercene”.
Luca Bizzarri, conduttore televisivo e comico, attore e doppiatore, è diventato per un giorno — ieri – social media manager di Carlo Calenda. È stato l’ex ministro, dopo un battibecco sulla risposta a un follower sconosciuto, a proporre la sfida: “Daje. Ti ho mandato user e password. Fino a domani sei Smm ad honorem. Regolati”.
Risposta del cabarettista: “Sarebbe bellissimo”. E lo è stato.
Come è andata? Non è riuscito a trattenersi o era un giorno d’agosto senza niente da fare?
In realtà Calenda è una mia vittima perchè fa un uso di Twitter da ottantenne, benchè conosca anziani che lo usano meglio. Lo punzecchio spesso. Ieri ho visto che discuteva di fascismo con il signor La Sega del Movimento del Cazzo. Ho provato a convincerlo che con un interlocutore simile si soprassiede. A quel punto è stato spiritoso e coraggioso. Avercene.
Avercene come opinionista o come politico?
Come politico non lo conosco. Non l’ho mai votato. Almeno però, rispetto ad altri, sa di quel che parla e parla di quel che sa. Sarebbe naturale, ma in questo Paese diventa una stranezza.
Calenda applica lo stile veltroniano: rispondere a tutti, alla cara Maria come al signor Duilio. Lo stile dalemiano, invece, era fulminare con lo sguardo il malcapitato. Chi vince?
La virtù sta nel capire quando è il caso di rispondere e quando no. Tra la signora Maria e il signor La Sega c’è una differenza.
La signora Maria è più educata?
Lei esiste e lui no. Rispondere a degli esistenti in vita è già un passo avanti. Ma devo dire che non potrei mai fare il politico: non saprei comunicare in una campagna elettorale perenne.
Lei però sui social interloquisce spesso con i politici. Qual è l’errore più comune che commettono?
L’errore di base è considerare i social – e Twitter in particolare che è quello più frequentato dai politici — un punto importante della propria agenda. È un semi-affollato bar pieno di disperati. Un circoletto dove ce la cantiamo e ce la suoniamo. Non è un posto importante dal punto di vista strategico o elettorale: è l’unico luogo al mondo in cui nessuno cambia idea. Vai a vedere confermate le tue idee, sennò scattano gli insulti. È un postribolaccio.
Ormai tutti gli annunci dei leader politici arrivano su Twitter. I comunicati stampa sono desueti.
Appunto, questo la dice lunga sulla qualità della politica italiana. Ci sono dei senatori della Lega che ogni tanto litigano anche con me.
Lei è un comico ed è genovese. Magari si allenano…
L’altro è molto più bravo di me sia come comico che come politico. Ma se si annullano le differenze diventa tutto comico, purtroppo, non politico
Lei ha bacchettato diversi politici per foto o commenti poco istituzionali. Quasi un paradosso da parte di un professionista dello spettacolo, non crede?
L’istituzione è più importante della persona, e non il contrario. Bisognerebbe rispettare il ruolo. Una volta il senatore leghista Alberto Bagnai mi ha preso per matto perchè dicevo che in Parlamento rappresenta anche me e non soltanto i suoi elettori. Ma citavo quel libercolo che si chiama Costituzione. Oggi è la fiera delle vanità , che va bene nel mondo dello spettacolo: la politica dovrebbe essere un filino più seria.
Calenda ha detto che sui numeri ha vinto lei 20 a zero. Contento?
Non era quello lo scopo. Ma è stato davvero coraggioso: non ha interferito sui contenuti, neanche sulla legalizzazione delle droghe leggere.
I tweet erano tutti condivisi?
L’unico passo indietro che gli ho fatto fare è sui videogiochi. Non si può dire che sono il male. Fanno parte della cultura come libri, film, musica. Non si può essere contrari e basta, come allo scioglimento dei ghiacci. Se fossi un politico in questo momento cercherei piuttosto di cavalcare l’industria che fa più fatturato al mondo.
Quale altro politico avrebbe bisogno di un social manager migliore? Chi sbaglia di più?
Ammiro molto il buon Luca Morisi (il creatore della “Bestia” di Matteo Salvini, ndr) perchè riesce a fare tutti i tweet sbagliati. Non ne fa uno giusto. Però è un gioco che funziona perchè porta numeri. Elettoralmente invece dubito che paghi: non vedo un elettore del Pd che li legga e cambi idea. Alla fine, ognuno liscia il pelo al proprio elettorato. Salvini, Adinolfi, Calenda… Solo che probabilmente Calenda non ha un elettorato..
Questa è una vera cattiveria
Ma io posso dirlo: non ho mai votato un partito che prendesse più del 2%. Ero bordiniano, nemmeno pannelliano.
Quindi ora è pronto per votare Azione, +Europa, Italia Viva forse è oltre…
No grazie, preferisco vivere. Sono un orfano politico. Mi considero un elettore last minute: potrei votare chiunque, tanto una volta uscito dall’urna me lo dimentico.
(da “Huffingtonpost”)
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