I GOVERNATORI LEGHISTI ATTACCANO SALVINI MA NON HANNO LE PALLE PER SFIDARLO E LA BASE MUGUGNA: “PER VINCERE BISOGNA SALIRE SUL RING E VOI TEMETE DI NON FARCELA”
LA MINORANZA ANTI-SALVINIANA DEL CARROCCIO SCARICA I TRE CABALLEROS ZAIA-FONTANA-FEDRIGA: SPARANO A SALVE CONTRO LA LINEA DEL SEGRETARIO, E ORA CHE IL GIOCO SI FA DURO, CON IL CONGRESSO, FANNO PIPPA
La minoranza leghista mena il can per Zaia. I governatori del Carroccio fanno distinguo, rilasciano interviste quotidiane in cui sconfessano la linea salviniana del partito, ma poi, quando il gioco si fa duro, fanno pippa.
È grazie a questo atteggiamento che Salvini ha evitato la resa dei conti interna, riuscendo di fatto a blindare la sua leadership nella Lega, in vista del Congresso di aprile.
Il fu “Truce del Papeete” è uscito vincitore e ha messo a tacere la dissidenza interna non tanto per meriti suoi, quanto per assenza di alternativa.
E i tre caballeros Fontana-Zaia-Fedriga? Sono rimasti zitti e buoni. Dissentono dalla linea salvinian-vannacciana, e pur continuando a cannoneggiare contro il loro segretario dalle colonne dei giornali, non scendono in campo.
Le ultime bordate le ha lanciate il “Doge” Luca Zaia, che in un colloquio con il “Corriere della Sera” ha preso a sberle indirettamente il trumpismo senza limitismo di Salvini (che è arrivato a dire che la guerra commerciale di Trump, che rischia di mettere in ginocchio 23mila aziende italiane, è “un’opportunità”): “I dazi non ce li possiamo permettere”.
Ma è solo l’ennesimo colpo a salve. E infatti i leghisti insofferenti per le scelte Salvini mugugnano. Si sarebbero aspettati ben altro nerbo da Zaia, Fedriga e Fontana. Una mancanza di coraggio che è stata presa di mira: “Cari governatori, per vincere bisogna salire sul ring e voi temete di non farcela…”
(da agenzie)
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