IL CAMERAMAN PERSONALE DI RENZI E LE IMMAGINE PATINATE CON LA MERKEL
LE RIPRESE TV RESTERANNO OFF LIMITS
C’è una telecamera-ombra che da qualche mese, silenziosamente, accompagna Matteo Renzi. E’ la telecamera di palazzo Chigi, “guidata” da un operatore dell’ufficio stampa e che segue il presidente del Consiglio in tutte le sue trasferte.
Un’usanza non solo italiana, anche se ogni tanto, ecco il tocco originale, l’ingresso in alcuni luoghi viene interdetto alle telecamere delle tv e le uniche immagini sono quelle prodotte da palazzo Chigi, che poi provvede a “regalarle” a chi vuole.
Immagini che restano a disposizione anche dei cittadini sul sito di palazzo Chigi, www.governo.it.
L’off limits si è materializzato qualche sera fa: Matteo Renzi ha accompagnato Angela Merkel in visita al museo degli Uffizi e le telecamere delle televisioni pubbliche e private non sono state fatte entrare.
C’era solo quella di palazzo Chigi e successivamente – dopo apposito montaggio e scelta delle immagini – si è provveduto a far pervenire il “pacchetto” alle emittenti interessate.
Immagini suggestive, inevitabilmente “patinate”, che tutte le tv hanno preso e poi trasmesso nei vari tg.
Sono rarissime le occasioni nelle quali l’accesso è totalmente off limits, circoscritto soltanto all’operatore di palazzo Chigi.
Per esempio nelle visite alle scuole. Inizialmente non c’erano limitazioni all’accesso, ma dopo l’”incidente” di Siracusa (la canzoncina per il premier), è cambiato registro e le uniche immagini accessibili sono quelle girate da palazzo Chigi.
Soltanto immagini ufficiali in occasione della visita, ai primi di gennaio, del presidente del Consiglio negli Emirati Arabi Uniti, dove gli operatori di Rai e Sky non sono mai riusciti a inquadrare Renzi e le uniche immagini dell’incontro con il Principe Ereditario sono state quelle fornite da palazzo Chigi, non si è capito se per ragioni di protocollo.
Qualche problema, molto interno, anche in occasione del discorso pronunciato dal presidente del Consiglio all’Europarlamento di Strasburgo.
In quel caso palazzo Chigi aveva preso il “segnale” del Parlamento, ma poichè la regia strasbrurghese indugiava sui contestatori (Salvini in particolare), è stato chiesto a Roma di utilizzare un proprio segnale, concentrando la telecamera sul presidente del Consiglio.
Foto selezionate ed ufficiali sono anche quelle rilanciate su Instagram da Filippo Sensi (portavoce del presidente del Consiglio) che ogni tanto “fissa” immagini di lavoro, di ministri e dirigenti del Pd, colti in pose evocative.
Novità della stagione renziana che non hanno nulla a che fare con tentazioni censorie – se non altro per la quantità ridotta di occasioni – ma che segnalano una vocazione del premier e del suo portavoce Sensi a dare una forte impronta al “racconto”, un plot che va incoraggiato, ogni tanto, con l’utilizzo di immagini esclusive ed “ufficiali”.
Fabio Martini
(da “La Stampa”)
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