IL “CATTOLICO” ALFANO PREFERISCE FAR AFFOGARE MIGLIAIA DI ESSERI UMANI IN MARE
PROFUGHI: DAL 1 NOVEMBRE PARTE “TRITON”, MA NON SALVERA’ I MIGRANTI IN ACQUE LIBICHE… LA NEO “COMPAGNIA DEGLI IPOCRITI” AVRA’ SULLA COSCIENZA LA MORTE DI MIGLIAIA DI DISPERATI, POI LA DOMENICA ANDRANNO TUTTI IN CHIESA CON LA FAMIGLIOLA
Se l’operazione Mare Nostrum finirà , sarà esclusivamente per decisione del governo italiano.
Nel frattempo la nuova operazione europea Triton partirà il 1 novembre, con un compito differente dalla missione italiana: l’obiettivo è la protezione delle frontiere, non effettuerà soccorsi in acque libiche, non avrà come priorità il salvataggio dei migranti, ma nel caso dovesse pescare i profughi dal mare non effettuerà respingimenti – ormai considerati illegali – bensì, bontà sua porterà i naufraghi in Italia.
Gil Arias-Fernandez, direttore esecutivo di Frontex, presenta Triton e cioè l’incarnazione dell’aiuto europeo nei confronti dell’Italia che, da sola, ha salvato e accolto 140mila persone – in maggioranza richiedenti asilo.
Il governo italiano ha lavorato alacremente per ottenere la cooperazione di Bruxelles, basata sulla partecipazione volontaria dei governi.
Al pattugliamento congiunto dei confini a sud di Lampedusa hanno risposto 26 Paesi europei, con finanziamenti scarsi che però la direzione di Frontex ritiene “più che sufficienti” per partire.
Il problema rimane l’atteggiamento del Viminale.
Fin dall’inizio Angelino Alfano ha ripetuto che Mare Nostrum avrebbe gradualmente lasciato spazio al pattugliamento europeo, intenzione che non sembra piacere alla Commissione.
Oggi il responsabile del Viminale ha annunciato che “la data di chiusura verrà decisa in un prossimo consiglio dei ministri”.
Ogni volta che Alfano dichiara la scomparsa di Mare Nostrum, Bruxelles ribadisce che Triton affiancherà ma non sostituirà le navi della marina militare italiana.
“Continuare o interrompere Mare Nostrum è una decisione del Governo italiano. Frontex aiuta gli Stati membri a controllare i confini ma non li sostituisce” ha affermato nuovamente Arias-Fernandez presentando Triton.
Il problema politico è evidente: se l’Italia smetterà di soccorrere i profughi in mare, il numero delle vittime salirà in maniera spropositata e gli elogi finora indirizzati alla missione umanitaria del governo italiano si trasformerebbero presto in critiche.
Roma, e di conseguenza l’Unione europea, non possono permettersi di lasciar annegare migliaia di persone di fronte all’opinione pubblica.
Tuttavia questa sembra l’intenzione di Alfano: le navi di Triton “fisseranno la linea di pattugliamento a 30 miglia dalle coste italiane” per “contrastare l’immigrazione irregolare e il traffico di esseri umani” e non avrebbe senso “avere una seconda linea più avanzata” composta dai mezzi di Mare Nostrum.
A questo punto la decisione passa al Consiglio dei ministri, e cioè a Matteo Renzi.
I dettagli tecnici dell’operazione che debutterà il 1 novembre rimangono ancora oscuri. Domani 17 ottobre il capo della polizia italiana, Alessandro Pansa, sarà a Varsavia nella sede di Frontex per discutere dei particolari operativi.
“Il centro di comando e di controllo di Triton sarà a Roma e sono previsti altri centri locali, probabilmente a Lampedusa”, annuncia il direttore esecutivo.
(da “Huffingtonpost“)
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