IL CICLONE SILVIA SI E’ ABBATTUTO SUI SOVRANISTI: QUANDO L’HANNO VISTA ARRIVARE ERA TROPPO TARDI
LA FIGLIA DEL CUSTODE CHE LOTTA SEMPRE PER VINCERE: DALLO SPORT, ALLA VITA, FINO A REALIZZARE UN SOGNO: SINDACA CARISMATICA DELLA SUA CITTA’, CAPACE DI GALVANIZZARE ANCHE I RASSEGNATI
Chi la descrive fin dal primo giorno come una tosta E determinata aveva ragione. Silvia Salis, ex olimpionica di lancio del martello ed ex vicepresidente vicaria del Coni, riconsegna Genova al centrosinistra dopo otto anni di amministrazione targata centrodestra.
Sembra un film sulla politica contemporanea, dove l’immagine e lo story-telling contano più dei sondaggi e delle tattiche di partito.
La protagonista è lei: la figlia del custode del campo di atletica, iscritto al PCI, che prima conquista dieci titoli italiani, poi scala i vertici dello sport italiano e infine a 39 anni, dopo essere diventata mamma, cambia vita e si butta in una nuova avventura.
Il regista potrebbe essere suo marito Fausto Brizzi, che il regista lo fa per davvero, anche se in queste settimane si è dedicato soprattutto al volantinaggio e a seguire la moglie per mercati rionali e carruggi.
Salis è riuscita in ciò che fino a pochi mesi fa sembrava difficilissimo: tenere unita una coalizione allargata che da da Avs a Italia Viva e Azione, Pd e Cinque Stelle compresi, e ribaltare a suo vantaggio tutti gli attacchi di queste settimane di campagna elettorale.
“Genova vada oltre De Andre’. mi ispiro a Berlino” ha detto solo pochi giorni, intervistata da La Stampa. La parte più interessante del film, in ogni caso, inizia adesso. Nel centrosinistra qualcuno la vede già come un modello: il modello Genova, il modello Salis. “Con La grinta che ha, può arrivare ovunque”.
(da La Stampa)
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