IL GIALLO DELLA FUGA DEL RABBINO CAPO DI MOSCA: “HA LASCIATO MOSCA, NON SI SENTIVA AL SICURO. E’ FUGGITO IN UNGHERIA DUE SETTIMANE DOPO L’INVASIONE RUSSA DELL’UCRAINA E ORA E’ IN ISRAELE PERCHÉ NON SOSTENEVA LA GUERRA”
ALTRO CHE DENAZIFICAZIONE, IL RABBINO CAPO DI MOSCA AVEVA DENUNCIATO COME “QUESTA GUERRA DI PUTIN STIA PORTANDO A UN GRANDE ESODO D’EBREI”
Aveva capito subito. E due settimane dopo l’invasione, silenzioso, aveva fatto le valigie. Via da Mosca. Dopo 33 anni, e prima che arrivasse il peggio. Il rabbino capo Pinchas Goldschmidt non ha preso aerei, se n’è andato in macchina.
Destinazione Ungheria e altre capitali dell’Est Europa, dove per settimane ha aiutato i profughi ucraini. Infine, Gerusalemme. Per quasi tre mesi, la più alta autorità della comunità ebraica russa è riuscita a tenere la notizia nascosta.
Ora che è al sicuro, lo può rivelare dagli Stati Uniti la nuora Avital con un tweet: Pinchas e sua moglie, Dara, «sono in esilio dalla comunità che hanno ama-o e in cui hanno cresciuto i loro figli. Il dolore e la paura della nostra fami-glia, negli ultimi mesi, è al di là delle parole». 2022, fuga da Mosca. Troppe le pressioni da Putin, e da troppo tempo: Pinchas, passaporto anche svizzero, era nel mirino da anni per le sue opinioni e già nel 2005 era intervenuto Peres, allora vicepremier, per chiedere di non limitarne le libertà. Con la guerra, troppi i controlli dell’Fsb, le telefonate mute, le minacce.
Anche perché il rabbino, altro che «denazificazione», aveva denunciato come «questa guerra di Putin stia portando a un grande esodo d’ebrei». È un dato: più della metà della comunità ebraica ucraina, fino a 400 mila persone, è scappata in Polonia, in Romania, in Moldavia, nei Paesi baltici, in Israele, in America. Gli ebrei di Kiev portano sulle spalle una delle pesanti memorie legate alla Shoah: le bombe hanno sfiorato anche il monumento alle 33 mila vittime di Babin Yar, luogo d’uno dei peggiori massa-cri nazisti. E i russi hanno colpito pure le sinagoghe a Kharkiv e a Mariupol. Anche gran parte della comunità russa sta pensando d’imitare gli ucraini: fiutando l’aria grama, molti se ne stanno andando.
(da agenzie)
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