IL MANAGER DELL’ENI IN RUSSIA E GLI AMICI LEGHISTI
FERLENGHI A TAVOLA CON SALVINI LA SERA PRIMA DEL METROPOL … E PRIMA DELLA CENA SALVINI SCOMPARE PER IL TEMPO NECESSARIO A UN INCONTRO RISERVATO
Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria Russia e numero uno di Eni a Mosca.
Il direttore generale della stessa associazione, Luca Picasso. Claudio D’Amico e Gianluca Savoini, leghisti, «promotori» di Lombardia-Russia, il primo è anche consulente di Palazzo Chigi a 65 mila euro all’anno.
Più il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il suo capo di gabinetto Andrea Paganella e altri due collaboratori del ministro.
Sono i partecipanti alla cena del 17 ottobre scorso al ristorante Ruski di Mosca, secondo quanto La Stampa ha potuto ricostruire.
Cena avvenuta durante le 12 ore di «buco» della visita di Salvini a Mosca.
Prima della cena, il ministro si sarebbe separato dal suo staff per un incontro della «massima riservatezza».
La ricostruzione della serata fa un po’ di luce sulla vicenda Lega-Russia. E smonta una serie di versioni ufficiali circolate finora: dalla presenza «casuale» di Savoini all’assemblea di Confindustria all’incontro di nuovo casuale al Metropol.
A quel tavolo s’intreccia infatti la matassa del caso che sta agitando la Lega e la politica italiana.
Savoini lo ritroviamo il giorno dopo all’hotel Metropol, con l’avvocato Gianluca Meranda e il suo «collaboratore» Francesco Vannucci, a trattare la compravendita di gasolio che doveva servire per finanziare il Carroccio.
Vannucci compare inoltre nella foto, pubblicata in quei giorni da La Stampa, con Savoini e il filosofo Alexandr Dugin, scattata a pochi passi dall’hotel Lotte dove si teneva l’incontro di Confindustria Russia con Salvini ospite d’onore.
(da “La Stampa“)
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