IL PARTITO DEGLI EVASORI FISCALI FESTEGGIA: SE HAI FINO A 30.000 EURO DI REDDITO NON PAGHI PIU’ LE TASSE EVASE FINO A 5.000 EURO DAL 2000 AL 2010
COSI’ CON QUELLO CHE HAI FREGATO ALLO STATO PUOI METTERE ALTRI SOLDI NEL MATERASSO ALLA FACCIA DEGLI ONESTI CHE LE TASSE LE PAGANO
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Sostegni da 32 miliardi di euro. L’incontro è slittato dalle 15.30 alle 18.30 a causa delle tensioni sul condono fiscale: a dividere le forze della maggioranza è stato lo stralcio delle cartelle e, dopo un braccio di ferro durato ben due ore e mezzo, è passata la proposta di mediazione sul nodo cartelle avanzata dal ministro Daniele Franco e del premier Mario Draghi.
Dunque sì alla cancellazione di vecchie cartelle, ma solo con un reddito Irpef che non superi i 30mila euro.
Il colpo di bianchetto sulle cartelle varrà fino al 2010, mentre inizialmente avrebbe dovuto coprire il periodo 2000-2015. Fino al 2015, è la mediazione raggiunta in Cdm, la cancellazione dovrebbe essere legata alla riforma per l’efficientamento del sistema della riscossione chiesta da Lega e Fi.
L’intervento in questi giorni e nelle ultime ore è stato contestato da Pd e Leu, ma veniva ritenuto ancora troppo poco incisivo da Lega, Fi e parte del M5s.
A protestare oggi in particolare, secondo quanto riferito da fonti ministeriali alle agenzie, è stata appunto la delegazione del Carroccio: i leghisti hanno addirittura minacciato di non partecipare al consiglio dei ministri e poco prima dell’inizio della riunione, c’è stato un incontro tra Mario Draghi e la delegazione della Lega.
La proposta di mediazione del presidente del Consiglio — ovvero lo stralcio per le cartelle con un reddito che non superi i 30mila euro, e fino al 2011 al massimo- sarebbe stata rifiutata dal partito di Matteo Salvini, che voleva un intervento più incisivo.
In sintesi, lasciare la proposta iniziale: un colpo di bianchetto per tutte le cartelle fino a 5mila euro, fino al 2015, senza distinzione di reddito.
Che però vedrebbe le perplessità del presidente del Consiglio — oltre che di Leu e parte del Pd — su quello che già in molti etichettano come un vero e proprio condono fiscale.
Lega e Forza Italia sostengono che il condono è una semplice “pulizia del magazzino fiscale”, necessaria per ridurre la zavorra da circa 1000 miliardi di crediti non riscossi che ingolfa l’Agenzia delle entrate riscossione. Ma, come dimostra la stessa relazione tecnica del decreto, cancellare tutte le cartelle sotto i 5mila euro risalenti al periodo 2000-2015 non svuoterebbe affatto il magazzino.
Verrebbero eliminate solo 61 milioni di cartelle su oltre 130 milioni e in pancia all’agente della riscossione resterebbero 75 milioni di ruoli per un valore contabile di 929 miliardi.
Risultato ben diverso si otterrebbe, fanno notare Pd e Leu, stralciare le cartelle davvero inesigibili, che sono circa il 90% del totale: non sarebbe un condono e in pancia all’Agenzia resterebbero solo i crediti ancora recuperabili.
(da agenzie)
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