ILLECITE LE INTERVISTE TV AL PREMIER, CONDANNATI I TG: ADESSO PAGHINO I DIRETTORI
L’AGCOM PUNISCE RAI E MEDIASET: 258.000 DI MULTA A TG1 E TG4. 100.000 EURO PER TG2, TG5 E STUDIO APERTO… L’ASSURDO E’ CHE NELLE RETI PUBBLICHE LA MULTA LA PAGHERA’ IL SOLITO CONTRIBUENTE… E’ ARRIVATO IL CONTO DELL’INVASIONE ELETTORALE DEL PREMIER
L’Agcom ha inflitto multe pesanti a Rai e Mediaset per le interviste a reti unificate a Berlusconi in violazione della par condicio.
L’Autorità ha comminato la massima sanzione prevista dalla legge ai «recidivi» Tgl e Tg4 (258.230 euro), per Tg2, Tg5 e Studio Aperto la sanzione è di centomila euro ciascuno.
Dal centrosinistra c’è chi chiede ora una class action verso i direttori.
Dal centrodestra si parla di intimidazione politica, lesiva della libertà di stampa.
Le supermulte spaccano intanto l’Autorità per garanzie nelle comunicazioni. La commissione Servizi e prodotti ha preso la decisione a maggioranza (favorevoli Michele Lauria, Gianluigi Magri, Sebastiano Sonino e il presidente Corrado Calabrò) con il voto contrario di Antonio Martusciello.
Ma con lui altri tre commissari Agcom di centrodestra (Stefano Mannoni, Roberto Napoli, Enzo Savarese) in una nota hanno stigmatizzato la decisione come «un precedente che vulnera la certezza del diritto e il principio di legalità ».
Mediaset non intende pagare la sanzione (che ammonterebbe a 458mila euro) e il presidente Fedele Confalonieri annuncia un ricorso al Tar.
Il presidente Rai, Paolo Garimberti, ha inserito la questione all’ordine del giorno del Cda di domani.
Reagiscono i direttori dei tg sanzionati. Augusto Minzolini (Tgl) si dice «esterrefatto». Per Emlio Fede (Tg4) trattasi «offesa gravissima all’autonomia dei giornalisti e dei direttori». Clemente Mimun (Tg5) giudica la multa «una pesante intimidazione», sconfessato dal cdr del Tg5: «L’Agcom è un organismo super partes, svolge una missione di garanzia a tutela di tutti i cittadini italiani».
Dal Tg2, il direttore ad interim Mario De Scalzi non parla, ma sembra che in un primo tempo le “interviste” del premier fossero state frazionate in giorni diversi, per grado di importanza del Tg (prima scelta al Tgl, poi il Tg2), De Scalzi si sarebbe opposto. L’Usigrai dice la sua sulle multe: «La Rai si rivalga sui direttori che le hanno determinate».
Calabrò nega «valutazioni politiche» e ribadisce che «vige il dovere di equilibrio e completezza di informazione fino alla conclusione della campagna elettorale con i ballottaggi in corso».
Ma la polemica tra gli opposti schieramenti è inevitabile.
Il leader Udc Pierferdinando Casini dice che «le sanzioni servono a poco», ma dall’Api il senatore Riccardo Milana invoca «una class action» dei contribuenti.
Dal Pd arriva il plauso alle sanzioni Agcom.
Per Giorgio Merlo, vicepresidente in Vigilanza, le «multe non sono altro che la conferma di ciò che diciamo da tempo.
Ora va ripristinata la piena legalità informativa».
Per David Sassoli, capogruppo Pd al Parlamento europeo, «la campagna elettorale di Berlusconi è pagata dai cittadini», ora bisogna andare avanti: «Ok le multe, ma il riequilibrio quando arriverà , ad urne chiuse?».
Dall’Italia dei valori, Antonio Di Pietro annuncia che il suo partito presenterà «un esposto alla Corte dei conti per danno erariale».
Un tema che di sicuro infiammerà il Cda Rai di domani.
Il consigliere Nino Rizzo (Pd) Nervo porrà il tema «della responsabilità personale di chi provoca danni», con allusione al recidivo Minzolini.
Palestini Leandro
(da “La Repubblica)
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