“IN SPAGNA L’UOMO È STATO ARRESTATO. A ME E’ STATO DETTO DI ‘NON FARCI CASO’”: GRETA BECCAGLIA, LA GIORNALISTA A CUI È STATA DATA UNA PACCA SUL SEDERE DA UN TIFOSO FUORI DALLO STADIO DI EMPOLI, COMMENTA L’EPISODIO SIMILE ACCADUTO A MADRID ALLA COLLEGA ISA BALADO
“LE SITUAZIONI ERANO DIVERSE. NEL MIO CASO C’ERA LA FORZA DEL BRANCO, NEL SUO INVECE L’IMBECILLE ERA DA SOLO”
“Mi era stato detto di non farci caso. E quando ho denunciato, sono stata accusata di aver rovinato la vita di un padre di famiglia. In Spagna hanno fermato la trasmissione, chiamato la polizia e l’uomo è stato arrestato immediatamente. In Spagna hanno aiutato la giornalista».
Greta Beccaglia, 29 anni, ha la voce ferma. Sono passati quasi due anni da quando, la sera del 27 novembre 2021, al termine di Empoli-Fiorentina, un tifoso le ha tirato uno schiaffo sul sedere in diretta tv. Due anni in cui ha provato prima vergogna, poi si è sentita in colpa e infine ha avuto paura.
Ha scelto di denunciare – l’uomo è poi stato condannato a un anno e sei mesi – per fermare quella che definisce «un’abitudine» troppo diffusa e si considera comunque «fortunata nella sfortuna»: «Dopo l’episodio mi telefonò una collega a cui era successa una cosa simile: mi disse di denunciare perché lei lo aveva fatto ma senza esito. Io ero in diretta, quello che mi è successo l’hanno visto tutti e, forse, vivere la gogna mediatica è servito a far capire che palpare una ragazza senza consenso non è normale, è un reato».
In Spagna la giornalista Isabel Balado ha subito la sua stessa molestia, come l’ha fatta sentire?
«Guardando il video sono rimasta senza parole: è un altro Paese, ma il gesto è sempre lo stesso. Osservando lei ho notato che era in imbarazzo, ha provato ad andare avanti con la diretta con disagio. È stato poi il conduttore a fermare la trasmissione e, così, ad aiutarla».
Colpiscono le reazioni di entrambe. Lei ha detto al suo molestatore: «Non puoi fare questo, mi dispiace», mentre Isabel ha risposto «un attimo che sono in diretta». Le donne sono abituate a subire questi comportamenti?
«Credo proprio di sì. Il gesto è stato lo stesso anche se le situazioni erano diverse: nel mio caso c’era la forza del branco, nel suo invece l’imbecille era da solo. Io ero impaurita e imbarazzata. C’è anche da dire che il video, che è diventato virale, dura venti secondi, ma il collegamento è andato avanti per due minuti».
Ha sentito la sua collega?
«Non l’ho trovata ma mi avrebbe fatto piacere mandarle un messaggio di solidarietà».
Lei ha denunciato l’uomo che le toccò il sedere, poi condannato. È soddisfatta della sentenza?
«Penso sia una pena educativa esemplare: serve perché altrimenti non riusciamo a cambiare la mentalità maschilista. Toccare una donna senza consenso non è normale».
In Spagna è stata la televisione a denunciare l’uomo, in Italia siamo indietro?
«Molto indietro. Loro hanno chiamato immediatamente la polizia e l’uomo è stato subito arrestato. A me era stato detto di “non farci caso”. Quando ho denunciato, il Paese si è spaccato in due: ho ricevuto commenti negativi e per alcuni ho sfruttato l’episodio».
Ha accettato le scuse del suo molestatore?
«In una lettera ha scritto che a lui è stata rovinata la vita, sembra quasi che io gliel’abbia rovinata, ma io non ho fatto niente. La mia speranza è che insegni ai suoi figli che non è normale palpare una donna senza il consenso».
La vita è cambiata da allora?
«Mi sono sentita in colpa, una colpa che oggi, dopo due anni, mi sono resa conto di non avere. Ho parlato per dare forza alle altre ragazze di denunciare e per far capire che palpare una donna è reato. Vorrei però togliermi l’appellativo della “giornalista molestata”: sono soprattutto altro. Il boom mediatico mi ha fatto male».
Dal bidello assolto a Facci e Giambruno: si deve fare di più contro la violenza?
«Molto di più. Quelle di Giambruno sono state frasi gravi: se una vittima è ubriaca, che sia uomo o donna, devi rispettarla ancora di più perché non è lucida. Facci ha fatto dei tweet anche contro di me… Ma quello che mi dà più fastidio è che spesso vengono date delle indicazioni a noi donne su come vestirci, ci viene detto di stare attente. ..»
(da La Stampa)
Leave a Reply