INCHIESTA QATAR, LE VACANZE DA 100.000 EURO DELLA FAMIGLIA DI ANTONIO PANZERI: “ANCHE LA MOGLIE E LA FIGLIA SAPEVANO DEI REGALI”
LE DUE DONNE SONO STATE ARRESTATE
Regali e vacanze da 9mila euro a persona. Carte di credito intestate a prestanome, conti correnti di comodo e il ruolo dell’ambasciatore marocchino in Polonia, usando “metodi ingegnosi e spesso scorretti per raggiungere i suoi scopi”. Un giro di soldi e di benefit a gestione familiare sull’asse Bruxelles, Doha, Milano. E Calusco d’Adda, 8 mila abitanti, il paese natale di Antonio Panzeri dove c’è la casa di famiglia.
E’ quanto emerge dalle carte dell’inchiesta trasmessa da Bruxelles alla procura di Brescia riguardo a Antonio Panzeri, la moglie Maria Dolores Colleoni, e la figlia Silvia Panzeri. Inchiesta per corruzione pubblica, organizzazione criminale e riciclaggio (le due donne sono accusate di favoreggiamento). Qatar e Marocco i paesi coinvolti e per i quali – secondo l’accusa, come è noto – Panzeri si adoperava presso i funzionari del Parlamento europeo. In un sistema che – stando alle intercettazioni telefoniche allegate agli atti giudiziari – veniva chiamato “combines” (termine usato da Maria Colleoni).
Madre e figlia – la prima pensionata, 67 anni, la seconda avvocato, 38 anni – secondo gli investigatori erano “pienamente consapevoli”, sapevano perfettamente dei “regali” – al cui “trasporto partecipavano” – ed erano inserite in modo organico nelle “attività” del marito/padre.
E’ proprio la moglie di Panzeri a parlare di distribuzione di regali dai quali la donna era certa di “trarre benefici”. Tra questi – è l’ipotesi degli investigatori – anche regali dati al Marocco attraverso l’ambasciatore marocchino in Polonia, Atmoun Abderrahim.
A quanto emerge dalle carte, la coppia Panzeri-Colleoni usava anche carte di credito intestate ad altri: in particolare a un prestanome. Nei mesi di indagine è stato appurato che in vista delle vacanze di Natale marito e moglie avevano in mente di fare una “vacanza di famiglia” del costo di 9mila euro a persona. Che secondo Maria Colleoni erano “troppi”, dato che l’anno scorso – il 2021 – ne avevano spesi già moltissimi, “100mila euro”
Altri dettagli ritenuti interessanti dagli uomini che hanno svolto le indagini: un debito da 35mila euro che la signora Colleoni lamentava di avere su un suo conto corrente, e un altro conto che la donna suggerisce al marito – Antonio Panzeri – di aprire a Bruxelles. Dove di fatto i due vivono da dieci anni.
Maria Colleoni e Silvia Panzeri sono state prelevate ieri sera dai carabinieri nelle loro case di Calusco d’Adda e di Milano (la figlia). Si trovano ora nel carcere del Gleno a Bergamo. A Brescia, dove sono arrivate le carte dell’inchiesta, è in corso davanti alla Corte d’Appello l’udienza di identificazione, ossia la convalida dell’arresto delle due.
(da agenzie)
Leave a Reply