INTERVISTA ALL’ECONOMISTA GROS: “SPREAD BASSO? FRUTTO DEL LAVORO DI MONTI E LETTA”
“RENZI HA CONTRIBUITO BEN POCO”
“Renzi raccoglie i frutti del lavoro ‘sporco’ di Monti e Letta. La ripresa? È ancora lontana. E comunque l’azione del governo ha contribuito poco o pochissimo”.
Daniel Gros, direttore del Centro Studi Ceps di Bruxelles è abituato a parlare chiaro. E anche di fronte alla accoppiata, apparente, di buone notizie piovute oggi sulla nostra economia — lo spread sceso sotto quota 100 punti e i primi segnali di crescita certificati dall’Istat per il primo trimestre – invita alla prudenza.
Lo spread è tornato sotto quota 100, significa che il Paese è giudicato più affidabile dal mercato?
“Di certo non siamo più nel 2011, ma il differenziale così basso non è una specificità italiana. Il calo dello spread è generalizzato in tutti i Paesi periferici dell’Europa, non solo in Italia. E dipende prevalentemente non dalle performance dei singoli Paesi. Negli ultimi tempi, ad esempio, molto si deve al programma di Quantitative Easing che la Bce lancerà a marzo”.
Però l’Istat proprio oggi certifica una inversione di tendenza, con il pil in crescita nel primo trimestre. È iniziata finalmente la ripresa?
“Non penso che questa fase di stagnazione sia finita. Quella che è cambiata è la costellazione intorno. Con il deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro, il calo del prezzo del petrolio e i bassi tassi d’interesse. Meglio di così, per l’Italia, era davvero difficile che potesse andare”.
Non crede che abbia contribuito neanche un po’ la cosiddetta “Agenda Renzi”?
“Io penso ancora poco. Anzi, tra poco e pochissimo. Unico elemento concreto fino ad ora è stata la riforma del Lavoro, che però essendo appena stata approvata deve ancora mostrare i propri effetti. Aiuterà senz’altro a far crescere l’economia, ma nei prossimi anni.
Eppure il governo ha scommesso molto sugli 80 euro. Possibile che non abbia aiutato in qualche modo?
“Secondo quasi tutti gli studi l’intervento sugli 80 euro è stato un buco nell’acqua. Penso invece che Renzi raccolga ora i frutti di quanto seminato da Monti e Letta, che hanno fatto il lavoro sporco e difficile”.
Mercoledì la Commissione ha promosso la nostra legge di stabilità , riconoscendo quella flessibilità che il governo si era preso in autunno. Ha fatto bene Bruxelles ad adottare questa linea morbida?
“Secondo me l’Italia avrebbe potuto fare di più. Di fatto, quell’aggiustamento che era stato richiesto all’inizio lo ha fatto il tasso di interesse che riduce le spese che il Paese deve sostenere rimborsando il proprio debito. Il problema vero è che non è stata fatta sul serio la Spending Review. Non si può pensare ad alcuna manovra di alleggerimento fiscale senza la revisione della spesa”.
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply