KOFI, IL GHANESE FERITO NEL RAID RAZZISTA DI MACERATA CERCA LA RAGAZZA CHE L’HA SOCCORSO
“VOGLIO RINGRAZIARE GLI ITALIANI CHE MI HANNO PROTETTO E PORTATO IN OSPEDALE, MI PARLAVAMO MA NON SENTIVO NULLA”
Ci sono gesti e facce che non si dimenticano.
E Wilson Kofi, il ragazzo ghanese che è stato ferito nel raid razzista di Luca Traini a Macerata, non dimentica quello che una ragazza italiana ha fatto per lui mentre era a terra, stordito.
Gli è stata vicino fino all’arrivo dei soccorsi, parlandogli e proteggendolo. Ora Kofi sta cercando quella donna per ringraziarla.
Di lei c’è solo una foto, pubblicata su Facebook da Gus, Gruppo umano solidarietà , che lancia un appello per ritrovarla.
“In questi giorni si parla molto di Macerata e dei suoi immigrati, spesso con toni esasperati che non corrispondono perfettamente al respiro di una città da sempre accogliente” si legge sul post.
Questa foto cruenta ritrae il momento successivo al colpo di pistola che ha colpito Wilson Kofi, il ragazzo ghanese in accoglienza in uno dei progetti del GUS. La ragazza che l’ha soccorso immediatamente l’ha protetto e gli ripeteva in continuazione “stai tranquillo, ci sono qua io”.
Kofi ricorda solo quella voce, quelle parole e poco altro di quei frangenti.
Ora vorrebbe incontrarla, per ringraziarla e per stringerla in un abbraccio. Aiutateci a metterci in contatto con lei, che rappresenta lo spirito accogliente di questa città . #IoStoConWilson senza #però http://www.gus-italia.org”.
Kofi aveva raccontato a Repubblica quegli attimi: stava camminando per la strada con un suo amico quando questo ha avvertito degli spari e glielo ha detto.
Kofi, scherzando, gli ha detto: “Ma che dici? Mica siamo in Libia!”.
Proprio in quel momento un proiettile lo ha colpito alla spalla. “Quando sono caduto a terra non ho capito più nulla”, ha spiegato a Repubblica. “Le persone mi parlavano ma io non sentivo niente. Sono stati gli italiani a proteggeremi e a portarmi in ospedale, perciò li voglio ringraziare”.
(da agenzie)
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