LA 7 IN PIENA CAMPAGNA ACQUISTI: “UN PAIO TRA SANTORO, FAZIO, FLORIS E GABANELLI PASSERANNO DA NOI”
L’AMMINISTRATORE DELEGATO STELLA ANNUNCIA ANCHE CHE TELECOM CEDERA’ IL CONTROLLO DELLA RETE: PROBABILMENTE A CARLO DE BENEDETTI…IL TG DI MENTANA VELEGGIA AL 10%, LA 7 SEMPRE PIU’ AMBIZIOSA: CRESCE DEL 22% LA PUBBLICITA’
Qualche giorno fa, più diplomatico che incisivo, Giovanni Stella parlava per metafore.
L’amministratore delegato di La7 si paragonava a un paziente addestratore che aspetta i macachi-conduttori che scendono frastornati dal banano Rai.
Adesso l’ad Stella torna a fare onore al suo soprannome, il canaro, un dirigente concreto nel maneggiare affari e dichiarazioni.
Mira al banano di viale Mazzini: “Uno o due fra Michele Santoro, Milena Gabanelli, Giovanni Floris e Fabio Fazio verranno a La7”.
E poi pettina le disordinate indiscrezioni sul futuro di Telecom Italia Media, la società del gruppo La7 che fa capo a Telecom: “Entro fine anno avremo un azionista di maggioranza relativa con il 40 per cento del capitale, il 37 all’attuale proprietà e il 23 sul mercato”.
Qualcuno avvisi viale Mazzini.
Come cambiare l’immagine di un Cda Rai che in apparenza conferma i programmi sgraditi al Cavaliere e in pratica tiene in bilico mezza Raitre (oltre Annozero)?
E come spiegare la sfilata dei direttori di rete che illustrano i progetti al direttore generale Lei e scopriranno di aver sbagliato previsioni?
Ecco come la racconta chi aspetta un cenno per firmare i contratti: “Manca un particolare: il voto del Cda Rai. Le porte sono aperte e noi — aggiunge Stella – abbiamo un accordo di massima con almeno due conduttori del servizio pubblico. Posso dire che uno o due verranno a La7, ma preferisco usare il condizionale: potrebbero. Vedremo nei titoli di coda chi avrà ragione”.
Con chi discute l’amministratore delegato di La7? Sente Beppe Caschetto, l’agente di Floris e Fazio? “Spesso”. E Santoro? “Anche”.
Stella è in piena campagna acquisti nel servizio pubblico che per pubblicità , canone e ascolti dovrebbe sovrastare l’emittente di Telecom; ma la politica e il governo frantumano la solidità di viale Mazzini e così La7 è l’unico approdo sicuro.
Fermi, le trattative sono chiuse, però Stella sigilla le buste con i nominati: “Ripeto: uno o due dei quattro che ho citato. Ora osserviamo le mosse della Rai”.
E poi fa intuire che Santoro è tra i più indiziati assieme a uno fra Fazio e Floris.
à‰ facile capire i motivi.
Sul giornalista di Annozero pende il ricorso di viale Mazzini contro il suo reintegro: la sentenza in Cassazione arriverà mercoledì.
E la Rai nasconde le carte a Fazio — senza contratto come Floris — per la terza serata di Che tempo che fa, che compare e scompare come nei giochi di prestigio.
Stella offre libertà editoriale più che accordi milionari: contratti a rendimento, un minimo garantito e premi per i risultati Auditel.
L’indice share e il conto in banca cresceranno con la stessa velocità sul modello Enrico Mentana: la scommessa era il 7,5 per cento del telegiornale, ora veleggia sul 10.
Per investire Telecom ha bisogno di capitali freschi: “Avremo un compagno di viaggio per sanare i conti e migliorare il prodotto”.
In corsa (nonostante la smentita) c’è l’ingegnere Carlo De Benedetti con il gruppo Espresso-Repubblica: “È una fra le tante ipotesi”, dice Stella.
Il valore in Borsa di Telecom Italia Media è di 278 milioni di euro, il 40 per cento vale circa 300 milioni fra capitale azionario e offerta pubblica di acquisto (opa).
E quanto vale La7?
Nei primi tre mesi del 2011 ha incassato il 22% in più di pubblicità , passando dai 27,5 milioni nel trimestre 2010 ai 33,5 milioni nel 2011, in proporzione cala il passivo fra costi e ricavi.
I numeri migliori sono fuori dal bilancio.
à‰ l’abbondante 10 di share di Mentana che trascina Otto e Mezzo, l’Infedele e In Onda e fissa la fascia 18-20:30 al 4,26% (media giornaliera al 3,4).
Dal 2009 a oggi, i canali generalisti di Rai e Mediaset hanno perso l’8% di share, ma La 7 è cresciuta soltanto di mezzo punto.
Ecco perchè Stella s’è piazzato sotto il banano più grosso e masochista.
Carlo Tecce
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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