LA BOMBA SENZA TIMER PER RANUCCI, LE TELECAMERE E I TEMI DEL NUOVO REPORT: I SOSPETTI DELL’APPOSTAMENTO E L’INDAGINE DELL’ANTIMAFIA
“RAFFORZATA LA SCORTA PER IL GIORNALISTA” DICE ORA IL VIMINALE, MA SE QUALCUNO PUO’ METTERE UNA BOMBA SOTTO CASA CHE CAZZO DI PROTEZIONE ERA STATA PREDISPOSTA DAL VIMINALE?
È in corso un’indagine dell’antimafia sull’esplosione che alle 22 del 16 ottobre ha colpito le macchine di Sigfrido Ranucci e di sua figlia. I pm della Dia hanno aperto un fascicolo per danneggiamento aggravato da metodo mafioso. Dalle prime verifiche fatti dai carabinieri intervenuti, quello esploso di fronte alla casa del giornalista a Campo Ascolano sarebbe un ordigno rudimentale. Un chilo di esplosivo: polvere pirica, secondo i primi riscontri, lasciato con la miccia accesa tra due vasi di fronte all’abitazione.
Dunque nessun timer né controllo a distanza, secondo i primi rilievi fatto sul posto. Per questo non si esclude che possa esserci stato un appostamento. Si cercano telecamere in grado di aver ripreso l’accaduto, ma al momento l’unica disponibile sarebbe su un semaforo a 50 metri.
«Ho sentito un boato tremendo, erano le 22.17. Sono riusciti a sentirlo anche i carabinieri attraverso l’audio di alcune persone». A raccontarlo lo stesso Ranucci all’uscita dalla compagnia
carabinieri Roma Trionfale dove ha sporto denuncia. Il conduttore di Report aveva presentato da poco gli argomenti della nuova stagione del programma d’inchiesta: «Potrebbe non essere una coincidenza il fatto che pochi giorni fa ho annunciato i temi delle nuove inchieste di Report», ha detto al Corriere della Sera. Nel frattempo la scorta, che già proteggeva Ranucci dal 2014, è stata aumentata: «Si passat alla macchina blindata». «Ho dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura a sua protezione» ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
(da agenzie)
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