LA DESTRA CHE NON C’E’, I BAMBINI, I FAGIOLINI E LA CARNE: L’INCAPACITA’ DI ESSERE NORMALI
CRESCONO I POVERI MA LA DESTRA E’ FERMA A TEMATICHE DI 50 ANNI FA… E MOLTI CHE SI ATTEGGIANO A FASCISTI, MUSSOLINI LI AVREBBE MANDATI AD ARARE I CAMPI 10 ORE AL GIORNO PER RADDRIZZARGLI IL CERVELLO
A destra si può stare in due modi: o perseguendo il branco belante del capetto di turno, sperando che dal balcone faccia cadere qualche briciola di merendina o rompendo gli schemi del piatto conformismo e cominciando a navigare in mare aperto, occupando nuovi spazi.
Chi ha avuto la fortuna di vivere in una città di mare sa quanta “affascinazione” derivi dallo sfidare l’orizzonte, conquistare nuovi mercati, contaminarsi con nuove culture,
scambiare idee, non solo merci.
Era più evoluta la Genova del XVII secolo che aveva eretto senza problemi la prima Moschea in Italia frequentata da mercanti, artigiani e intellettuali di religione islamica presenti in città o quella che ancor oggi cerca di impedirne una riedizione moderna?
Era più coerente la destra del dopoguerra che spesso rappresentava la protesta popolare dei ceti meno abbienti o quella che troppo spesso oggi si appisola tra i guanciali dorati del potere e i lettoni di Putin?
E alle tante macchiette finto-fasci che pullulano in Italia (finchè non trovano un lavoro “borghese” che fa venir meno ogni loro velleità pseudo-rivoluzionaria) qualcuno ha mai spiegato che Mussolini rappresentò una rottura con la destra conservatrice e reazionaria dei latifondisti ?
Che seppe innovare negli anni del consenso con una dottrina sociale che divenne un esempio in Europa con interventi d’avanguardia a tutela dei lavoratori, delle donne e contro il lavoro nero?
Se analizziamo la storia degli ultimi decenni della Repubblica, al netto di pseudodestre affaristiche-mafiose o razziste, cosa rimane di quello spirito innovatore che dovrebbe caratterizzare la destra italiana?
Solo due tentativi coraggiosi: quello di “andare oltre” gli schematismi di Pino Rauti e Beppe Niccolai che seppe diventare reale laboratorio di idee e iniziative innovative e l’ultimo Fini, quello del dito puntato contro i mercanti del tempio, di Futuro e Libertà , con il richiamo a una destra laica, legalitaria e solidale.
Tutto il resto è noia, un proliferare di servi sciocchi in un clima da decadenza dell’impero, tra distribuzione di ciotole, urina del Po mostrata alle truppe e sfilata di zoccole e papponi in palazzi nobiliari.
Una incapacità di essere normali che vede spesso dalla parte sbagliata la destra italiana quando governa o guidata da tromboni sfiatati quando finge di fare opposizione.
Talmente privi di riferimenti ideologici da guardare con simpatia persino al primo capocaseggiato cazzaro che si erge a efficientista.
Magari solo perchè bastona i sindacati, come se il sindacalismo non fosse stata una componente importante della storia della destra italiana.
Magari solo perchè attacca i magistrati, come se l’insegnamento di Paolo non fosse una pietra miliare della destra legalitaria.
O magari perchè vuole ridurre gli spazi di libertà in Parlamento, come se la battaglia contro la legge truffa non fosse stata una delle più belle tra quelle condotte dalla destra del dopoguerra.
La destra odierna ha ormai fermato l’orologio del tempo, è quella “della bava alla bocca” che difende i soldi nascosti nel materasso scavando trincee nel cortile di casa, come se la politica non fosse saper “cavalcare la tigre” degli avvenimenti e dei sommovimenti, ma solo materia da amministratore di condominio e tutela dei propri interessi di bottega.
L’ambizione a un nuovo ordine sociale diventa così involuzione, quando non gretto egoismo e odio per il diverso.
E il “nemico immaginario” serve a pretesto per coprire la propria incapacità di affrontare l’evolversi della società .
La destra deve decidere da che parte schierarsi, con quali idee e con quale spirito.
La notizia che riportiamo nell’articolo sottostante è drammatica nel suo realismo: a Torino un quinto dei bambini mangia la carne solo in mensa e i genitori hanno chiesto una modufica del menù proprio per assicurare almeno a pranzo ai loro figli un minimo di sostentamento.
Nessuna colazione, a cena solo minestrina.
E’ giusto tutto questo?
E’ giusto che tante famiglie senza lavoro siano ridotte a questo, mentre decine di migliaia di infami sottraggono al fisco 150 miliardi l’anno e altri continuano a corrompere e a delinquere negli appalti pubblici?
E allora la “destra che non c’è” parta da qui, invece che parlare quotidianamente di cazzate o dei massimi sistemi.
Equipari costoro ai mafiosi che attentano alla sicurezza dello Stato: minino 10 anni di carcere duro, sequestro e vendita dei beni confiscati, perdita della patria potestà per indegnità morale.
Obiettivo recuperare progressivamente ogni anno il 10% delle somme evase, il 50% in 5 anni sarebbero 75 miliardi a pieno regime.
Da destinare contestualmente in parte alla riduzione delle aliquote della tassazione per privati e aziende e in parte a creare occupazione per i giovani.
Non serve uscire dall’Europa, basta saper cogliere da altri Paesi europei i lati migliori.
Non ci interessa la destra che paga i fagiolini 80 euro al chilo, vogliamo una destra che garantisca un pasto completo, dignità , istruzione e lavoro a tutti.
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