LA MAR IONIO SOCCORRE UN BARCONE IN AVARIA E SALVA 50 MIGRANTI, TENSIONE CON MOTOVEDETTA LIBICA
SI PROFILA UN BRACCIO DI FERRO, LA ONG ITALIANA GIUSTAMENTE NON INTENDE CONSEGNARE I PROFUGHI AI CRIMINALI LIBICI
La nave umanitaria italiana, che batte bandiera italiana, ha incrociato l’imbarcazione in difficoltà ad una quarantina di miglia dalle coste libiche e ha subito informato la sala operativa della Guardia costiera di Roma e a quella di Tripoli.
I volontari hanno lanciato i giubbotti di salvataggio e preso a bordo i migranti ma adesso sul luogo del soccorso è arrivata una motovedetta libica.
Come accade da mesi l’indicazione arrivata da Roma è stata quella di attendere l’arrivo dei libici nella cui zona Sar ricade l’area del soccorso.
Si profila un nuovo braccio di ferro che, però, per la prima volta vede coinvolta una nave umanitaria italiana.
Sembra difficile che l’equipaggio della Mare Jonio accetti di consegnare i migranti alla Guardia costiera libica.
Se non lo farà sarà costretta a chiedere un porto di sbarco alla sala operativa di Roma. che, seguendo le direttive del Viminale sui porti chiusi alle Ong, probabilmente non lo concederà .
Ma, per la prima volta, il braccio di ferro potrebbe essere con una nave di una Ong italiana, battende bandiera italiana con equipaggio italiano, che porta le bandiere anche dei Comuni di Palermo e Napoli.
l gommone era partito dalle coste libiche, dimostrazione di come – a fronte dell’ormai minimo numero di persone che riescono a sbarcare in Italia – le imbarcazioni continuano comunque a partire.
(da agenzie)
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