LA MOBILITAZIONE PARZIALE VOLUTA DA PUTIN E’ UN MEZZO FLOP: ARRUOLATI A FORZA DISABILI E ALCOLISTI
I CENTRI MILITARI DI RECLUTAMENTO, INVECE DI MILITARI ESPERTI, STANNO ARRUOLANDO POVERI DISGRAZIATI CHE NON HANNO VOGLIA DI MORIRE AL FRONTE
La mobilitazione parziale voluta da Putin, che dovrebbe rafforzare la linea del fronte dopo il contrattacco ucraino, forse è già fallita.
Un dossier dell’Isw (Institute for the study of war) offre un quadro impietoso del pantano.
«La mobilitazione probabilmente non riuscirà a produrre le forze di riserva anche di bassa qualità che il piano di Putin avrebbe voluto generare, a meno che il Cremlino non aggiusti rapidamente alcuni problemi fondamentali e sistemici».
Putin e il ministro della Difesa, Shoigu, avevano annunciato la mobilitazione di riservisti «pronti al combattimento» al fine di stabilizzare la linea del fronte e riprendere l’iniziativa sul campo di battaglia.
I blogger militari scrivono però che centri militari di reclutamento, ufficiali e amministrazioni locali stanno arruolando uomini che non corrispondono ai criteri alla promessa di Shoigu di dare priorità a militari esperti.
Oppositori e canali Telegram avvertono che il Cremlino punta a completare la mobilitazione parziale per il 10 novembre e vuole arruolare 1.2 milioni di uomini, e non i 300mila dichiarati pubblicamente.
I blogger denunciano pratiche illegittime di arruolamento. Utenti social lamentano che anziani, studenti, dipendenti di industrie militari e civili senza esperienze sul campo «stanno ricevendo chiamate illegali alle armi».
I reclutatori stanno «assegnando a uomini già esperti specializzazioni molto diverse da quelle in cui hanno servito, e altre fonti registrano l’arruolamento di persone con malattie croniche». Gli addetti alla mobilitazione sono spesso «demotivati e sottopagati». E c’è il rischio che i riservisti vengano mandati allo sbaraglio senza alcuna preparazione.
(da agenzie)
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