LA PROVA CONTRO SCAJOLA: ANEMONE GLI RISTRUTTURO’ LA CASA MA I LAVORI NON SONO MAI STATI PAGATI
SI E’ AGGRAVATA LA POSIZIONE DELL’EX MINISTRO: NON ESISTE FATTURA DEI GROSSI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE…SALVO CHE ANCHE QUELLI NON SIANO STATI FATTI GRATUITAMENTE A SUA INSAPUTA: CHI HA BUTTATO GIU’ MURI E RADDOPPIATO I SERVIZI LO AVRA’ FATTO PER SFIZIO?
I risultati degli accertamenti compiuti dai Ros dei carabinieri e dalla GdF sui documenti sequestrati negli uffici dell’imprenditore Anemone creano nuovo imbarazzo all’ex ministro alle Attività produttive, Claudio Scajola.
E’ infatti emersa una nuova circostanza: anche i lavori di ristrutturazione dell’appartamento di via del Fagutale, a Roma, non sono mai stati pagati da nessuno.
Gli interventi a casa Scajola erano citati nella lista di Anemone, quel famoso elenco segreto che conteneva 350 indirizzi e nominativi, custoditi nel computer, in cui la ditta di Anemone aveva operato ristrutturazioni di immobili. Dalle indagine effettuate, è emerso che manca qualsiasi fattura o pezza giustificativa da cui si possa dedurre che i lavori a casa Scajola siano stati fatturati e retribuiti.
Oltre agli 80 assegni circolari da 12.500 euro l’uno, consegnati dall’ arch. Zampolini, per conto di Anemone, alle sorelle proprietarie, affiorano ora anche i lavori di ristrutturazione dell’appartamento che potrebbero anch’essi essere stati un cadeau.
Lavori peraltro complessi, in quanto sono stati raddoppiati i servizi igienici e abbattuto qualche muro per ampliare i locali.
Un altro elemento emerso dalle verifiche delle centinaia di pagine di contratti della ditta, è che su 350 interventi segnati nella famosa lista, solo di circa 50 è stata trovata la traccia di una qualche documentazione.
La maggior parte quindi non è stata mai fatturata, dando modo, secondo gli inqauirenti, di costiture fondi neri depositati all’estero o a quel vorticoso giro di favori e piaceri di cui si sta cercando di ricostruire i passaggi.
Non a caso su Anemome, Balducci e Rinaldi sono state fatte partire una serie di rogatorie intenazionali per accertare l’esistenza di depositi esteri e pare che qualche conferma sia già arrivata agli inquirenti.
Poichè i lavori di ristrutturazione risultano successivi all’aquisto dlell’appartamento, si presuppone che siano stati fatti seguendo le indicazioni del nuovo proprietario, come da prassi.
Se Scajola sostenesse che, anche in questo caso, sono stati compiuti a sua insaputa, sarebbe un tantino originale.
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