LA QUADRA DI TREMONTI E BOSSI: REGIONI SUBITO LIBERE DI IMPORRE NUOVE TASSE
PER SCONGIURARE CHE LE REGIONI RESTITUISCANO LE DELEGHE PERCHE’ NON POSSONO GARANTIRE I SERVIZI, ALLA FINE SI ANTICIPERA’ A GENNAIO UNA QUOTA DI AUTONOMIA FISCALE….TAGLI OGGI E NUOVE TASSE DOMANI…E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI (MENO GLI ITALIANI)
Le parole più chiare sulla manovra finanziaria sono state pronunciate dal governatore lombardo Formigoni: “Gli enti locali in questi anni hanno sempre fatto la loro parte. Si pensi agli ammortizzatori sociali: si è deciso che fossero le Regioni a mettere un terzo delle risorse che servivano allo Stato. Lo abbiamo fatto per più di 9 miliardi di euro. Ma ora Tremonti vorrebbe che tagliassimo di un terzo i contributi per il trasporto pubblico locale, di due terzi i fondi per le piccole e medie imprese, la totalità di quelli per la famiglia e cosi via. Se il governo vuole farci cancellare un treno pendolare su tre perchè ritiene che si possano far funzionare gli stessi treni con un terzo di risorse in meno, allora diciamo: bene, vi restituiamo le deleghe, provateci pure voi”. Secondo Formigoni i tagli dei trasferimenti avvengono proprio sui capitoli che dovrebbero avviare il federalismo fiscale che, a questo punto, è finito ancor prima di inizare.
Tremonti pare inamovibile sui tagli, continua a parlare che il saldo finale deve rimanere lo stesso, ma poi in concreto non pare disposto a modificare quasi nulla.
Gli unici due punti che saranno soggetti a modifica sono quello relativo
alla assurda norma che portava dal 74% all’85% la soglia per ottenere l’assegno di invalidità (256 euro almese), lasciando fuori categorie come sordi e persone con sindrome di Down.
L’altra modifica riguarderà gli scatti di anzianità degli insegnanti che vengono congelati per tre anni, ma con l’impegno a recuperarli nel 2014, utlizzando il 30% dei risparmi nel comparto scuola.
Tutto fermo invece per ora per forze dell’ordine e magistrati.
Per i Comuni vi sarà la possibilità di recuperare le entrate tagliate, attraverso la istituzione dell’Imu, imposta municipale unica, che dovrebbe accorpare più imposte.
Ma se si limitasse solo ad accorpare l’esistente non uscirebbe un euro in più, lo capirebbe anche un bambino, quindi è evidente che ci sarà un arrotondamento a crescere.
Ora Tremonti e Calderoli ne stanno preparando un’altra, che riguarda le Regioni.
Gli si tagliano i fondo di 10 miliardi, poi si anticipa a gennaio il trasferimento di una prima tranche di autonomia fiscale anche a loro, così rimediano ai tagli della manovra.
Ufficialmente grazie alla rinuncia da parte dello Stato di una quota di tributi non meglio specificati, in realtà dando alle Regioni la possibilità di inventarsi qualche nuova tassa, nascosta tra gli accorpamenti.
Le Regioni non si fidano neanche di questa soluzione perchè giustamente è impensabile che lo Stato ti restituisca parzialmente qualcosa di cui ha estrema necessità da subito.
Non a caso Formigoni ha tuonato contro Calderoli, esperto in riciclaggio di patacche.
Tremonti ha poi calcolato che il federalismo fiscale farebbe risparmiare 6 miliardi l’anno, una volta a regime (ovvero dopo 10 anni).
Considerando che per attuarlo il costo è stato stimato in commissione in 52 miliardi, ammesso che poi gli enti locali nel frattempo non aumentino le tasse, se ne avrebbe un ammortamento tra 19 anni.
E secondo voi, in 19 anni, nessuna Regione o Comune troverà il sistema per aumentare la pressione fiscale locale?
Insomma un bluff, come diciamo da tempo.
Gli sprechi vanno eliminati e colpiti in altro modo.
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