DEPUTATO LEGHISTA PRENDE 18 MULTE E SE LE FA PAGARE DAL PARTITO: SCOPPIA LA POLEMICA INTERNA IN EMILIA
ANGELO ALESSANDRI COLLEZIONA IN DUE ANNI 70 MULTE, 52 IN AUTO BLU LE CONTESTA, 18 PRIVATE SE LE FA PAGARE DAL PARTITO PER 2.855,83 EURO… IL SEGRETARIO DELLA LEGA IN ROMAGNA: “IL PARTITO FACCIA CHIAREZZA, IO LE MULTE LE PAGO DI TASCA MIA”… ALESSANDRI NON HA VERSATO NEANCHE I 500 EURO MENSILI DI QUOTA DI COMPETENZA ALLA SUA FEDERAZIONE
Angelo Alessandri, deputato della Lega Nord, eletto a Reggio Emilia, è presidente della Commissione Ambiente della Camera.
Ma ormai in Emilia è più noto per le sue scorribande in auto che per la sua opera in Parlamento: è riuscito tra il 2008 e il 2009 a collezionare ben settanta multe in 15 città diverse.
La fretta istituzionale ha portato Alessandri, che è anche consigliere comunale a Reggio Emilia, nonchè presidente della Lega Nord Emilia, a mettere insieme 52 multe in auto blu che ha pensato bene di impugnare davanti ai prefetti di mezza Italia, facendo leva sulla norma per cui le auto blu e le scorte non sono soggette per legge ai limiti di velocità , “quando la personalità da scortare dichiari per iscritto giorno e ora in cui tale limite è stato superato per ragioni di sicurezza o di istituto”.
Dove debba sempre correre il deputato leghista non è chiaro: anche la sua presenza istituzionale in verità potrebbe essere garantita ugualmente partendo magari mezzora prima.
La maggior parte delle sanzioni riguardano infatti eccessi di velocità , ma nel caso di altre 18 multe che Alessandri ha pensato bene di far pagare alla Lega nazionale si spazia dal transito in zone a traffico limitato (per cui non è possibile chiedere l’annullamento) a quello sulle corsie riservate agli autobus.
Il tutto in una apoteosi di verbali anche di 778 euro, alcuni saldati pure in ritardo con relativa maggiorazione, tanto pagava il partito.
A parte il discorso sulle 52 multe e i relativi ricorsi, sono le 18 multe fatte pagare al partito ad aver innescato una grossa polemica all’interno della Lega, sfociata in pesanti dichiarazioni sul “Resto del Carlino” da parte di Gianluca Pini, segretario della Lega Nord della Romagna: “Mi auguro che i vertici nazionali del partito facciano chiarezza sulla vicenda. Io le multe me le pago di tasca mia: è l’ennesima differenza tra emiliani e romagnoli”.
Siamo già alla secessione anche in Emilia-Romagna, insomma.
Ai militanti della Lega di Reggio Emilia non è andata giù non solo la storia delle multe fatte pagare da Milano, ma anche il fatto che nel 2009 il deputato Alessandri non abbia versato i 500 euro di quota che per statuto ogni onorevole leghista deve devolvere alla federazione della provincia di elezione.
Un altro deputato, l’on. Ranieri, eletto a Parma, ha gettato benzina sul sacro fuoco padano: “La quota alla federazione va versata; quanto alle multe, io me le pago di tasca mia, non le addebito certo al partito”.
Essendo ormai la questione finita sulla stampa regionale, Alessandri ha dovuto replicare, ma non è stato molto convincente: “I 500 euro che dovrei versare al partito reggiano li anticipo sotto forma di cene e altre iniziative. Poi non sono obbligato a versare i 500 euro, sono 13 anni che faccio attività politica per la Lega, sono sempre a credito col partito”.
A detta di chi lo conosce però, non è che Alessandri sia famoso per pagare le cene, forse più per farsele pagare.
Ora la base emiliana ha chiesto l’intervento di Bossi in persona per dirimere la questione: intanto non si comprende perchè il tesoriere Belsito ha pagato 2.855,83 euro di sanzioni di Alessandri senza nulla obiettare.
Ci si chiede che ci stia a fare, se poi non controlla, o forse la vicenda Alessandri non è un caso isolato.
Così fan tutti, con buona pace dei militanti che si fanno prendere per i fondelli dai fautori della padagna del magna magna.
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