LA RUSSA DICHIARA GUERRA ALL’ONU, MARONI LO FA SCENDERE DALLA MOTOVEDETTA COME UN CLANDESTINO, GHEDDAFI NON HA GIA’ PIU POSTO
SONO RIUSCITI IN UNA SETTIMANA A INIMICARSI TUTTI: DALL’ONU ALL’ALTO COMMISSARIATO PER I RIFUGIATI, DA FINI A NAPOLITANO, DAI VESCOVI ALLA COMUNITA’ EUROPEA… L’OTTUSITA’ DI VIOLARE LE LEGGI INTERNAZIONALI CI PORTERA’ A PERDERE IL POSTO DI “MEMBRO NON PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA”… QUESTO PERCHE’ MARONI VUOLE GIOCARE A BATTAGLIA NAVALE E LA RUSSA COI SOLDATINI
Vediamo di riepilogare cosa ha scatenato il “respingimento” dei due barconi di profughi in acque territoriali internazionali da parte delle autorità italiane.
Abbiamo già spiegato che il diritto internazionale ammette il respingimento, ma non con le metodologie applicate dalla premiata ditta Maroni & c…
Si dovevano portare i profughi a Lampedusa, sbarcarli e trasferirli al Centro, accogliere le domande di asilo politico per poterle esaminare e solo alla fine della cernita, coloro che non avessero diritto, riaccompagnarli in Libia.
Non si poteva rispedirli in mezzo al mare da dove erano partiti, basta conoscere un minimo di diritto internazionale sulle norme di asilo.
E’ stata fatta una cazzata giuridica grande come una casa e invece che ammetterlo, ponendovi rimedio, ci si è voluti interstardire.
Maroni e La Russa fanno a gara a chi urla e insulta di più, per motivi elettorali lombardi, strappandosi il “presunto merito” della cazzata fatta e peggiorando la situazione.
Ora pensate che in pochi giorni si sono espressi contro quella brillante operazione di respingimento senza verifica del diritto di asilo, l’Onu, l’Alto Commissariato per i rifugiati, esperti di diritto internazionale superpartes, i 27 commissari dell’Unione Europea, i vescovi, Napolitano e Fini, oltre agli organismi umanitari di mezzo mondo.
Bene: per il centrodestra sono tutti coglioni.
Maroni guida la carica verso il nulla e La Russa insulta Laura Boldrini, portavoce dell’Onu.
Non si scusa nel merito ” perchè nessuno a bordo della nave Spica ha usato la forza e non c’e’ stata alcuna azione coercitiva” nel respingimento.
Ora sia chiara una cosa: nessuno mette in dubbio la correttezza dei marinai dello Spica.
Infatti, noi mettiamo in dubbio quella di La Russa e Maroni perchè l’imput l’hanno dato loro.
Senza azione coercitiva ( che non vuol dire sparare) i barconi avrebbero proseguito su Lampedusa. Se sono stati respinti, qualcuno ha “spinto”, lo dice la stessa parola, caro Ignazio…
Da qui la condanna dell’Onu: “L’Italia sarà considerata responsabile in base alla giurisprudenza internazionale delle conseguenze del respingimento, in quanto la Convenzione di Ginevra obbliga all’accoglienza anche in acque internazionali”.
E ancora “Non vi sono le condizioni per svolgere un’attività di verifica del diritto di asilo nè in Libia, nè in alcuno dei Paesi da cui provengono i migranti, dovete riammettere in Italia gli immigrati appena respinti”.
La minaccia di considerare l’Italia responsabile della sorte dei 500 migranti riconsegnati alla Libia, oltre alle conseguenze giuridiche che comporterà , nasconde una grossa insidia che nessuno ha detto. Il governo italiano da tempo ha avanzato la richiesta all’Onu di diventare “membro non permanente del Consiglio di Sicurezza” nel biennio 2017-2018. Una meta ambita da anni.
Una sanzione di tipo diplomatico precluderebbe ogni chance, per questo Frattini sta cercando di rimediare.
Nei giorni passati La Russa ha sparato contro l’Onu, dicendo che non serve a una mazza.
Opinione rispettabile, ma allora ci si chiede: che ci stai a fare? Sei al governo, esci dall’Onu, invece che chiedere di entrare nel Consiglio di Sicurezza. Che coerenza è dire che non serve a nulla un organismo dove poi mendichi una carica?
C’è un aneddoto comico che pochi conoscono di questi giorni.
La Russa due giorni fa era andato a Tripoli per un incontro internazionale. Doveva rientrare, secondo le sue intenzioni, proprio a Lampedusa, salire su una motovedetta in servizio di pattugliamento e farsi lo spot in Tv.
Maroni che vuole esserci lui a favore di camera, appena saputo delle intenzioni di La Russa, è andato su tutte le furie, ha chiamato Berlusconi e non ha fatto salire a bordo il ministro della Difesa che ha fatto la fine dei clandestini: è stato respinto.
Tutto per contendersi due voti in Lombardia, che squallore…
Ieri ci si è messa poi la Libia che si è già rotta le palle di giocare con le motovedette a caccia di barconi: ha fatto sapere a Maroni di finirla coi respingimenti perchè a Tripoli i campi di accoglienza sono già stracolmi e non possono far entrare nessun altro.
Il problema è che l’Italia doveva muoversi diversamente.
Sollevare il problema in sede europea a tempo debito, chiedendo che altri Paesi dessero una mano a dividersi chi ha diritto di asilo politico e nel frattempo continuare a rispettare la legge dell’accoglienza di chi ne ha diritto.
Ora Maroni ha chiesto che il 18 giugno al prossimo Consiglio Europeo se ne parli, ma è stato gelato da una nota congiunta di tutti e 27 commissari della Ue: “Bisogna evitare di trasformare l’Europa in una fortezza, si deve vegliare sull’immigrazione e non presentare questo fenomeno come una minaccia alla sicurezza”.
Schiaffone in faccia a Maroni. Il quale neanche conosce i dati: parla di appena un 7% a cui è stato riconosciuto il diritto di asilo politico e viene smentito subito dai dati ufficiali che parlano di un 50% di tasso di riconoscimento di una qualsiasi forma di protezione ( asilo politico, status di rifugiato, protezione sussidiaria e umanitaria). Altra figuraccia…
Quanto poi al fatto che ” la gente è con noi”, secondo quanto sostiene Maroni, intanto i sondaggi dicono che il 58% degli italiani è sì favorevole al respingimento in mare, ma pensando che sia lecito. C’e una bella differenza…
Già il 42% non è d’accordo in assoluto, se poi si spiegasse alla gente come stanno le cose, altro che 58%…
Non a caso lo stesso sondaggio dice che le ronde sono apprezzate solo dal 16% degli italiani…
Non è tutto oro quello che vien fatto luccicare e se qualcuno ci evitasse ancora qualche becera figura internazionale gliene saremmo grati.
Magari rassegnando le dimissioni e tornando a giocare chi alla battaglia navale chi ai soldatini.
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