LA RUSSA SULL’ATTENTATO DI VIA RASELLA LA SPARA GROSSA: “I PARTIGIANI HANNO UCCISI DEI MUSICISTI PENSIONATI, NON DEI NAZISTI. PAGINA INGLORIOSA”
MA DOCUMENTARSI PRIMA DI DIRE FALSITA’, MAI?… ELLY SCHLEIN : “PAROLE INDECENTI, INACCETTABILI PER IL SUO RUOLO”
“Via Rasella è stata una pagina tutt’altro che nobile della Resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi pensionati e non nazisti delle SS”. Ignazio La Russa, presidente del Senato, descrive così l’attacco partigiano a cui i tedeschi reagirono con l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Il 23 marzo – anniversario della strage in cui vennero trucidate 335 persone, tra cui ebrei, partigiani e antifascista – quest’anno è diventato un caso per la frase della premier Giorgia Meloni (“uccisi solo perché italiani”). Ora è scoppiata una nuova polemica per le dichiarazioni La Russa. Dal Pd all’Anpi, la denuncia: “Parole indegne per l’alta carica che ricopre”.
“Via Rasella non è stata una pagina gloriosa della Resistenza”
La Russa: “L’attentato di via Rasella non è stata una delle pagine più gloriose della Resistenza partigiana, quelli che i partigiani hanno ucciso non erano biechi nazisti delle SS ma una banda musicale di semipensionati, altoatesini (in quel momento mezzi tedeschi, mezzi italiani), sapendo benissimo il rischio di rappresaglia al quale esponevano i cittdini romani, antifascisti e non”.
Parole che fanno discutere. Le reazioni
“È grave che il presidente del Senato, seconda carica di uno Stato nato dalla Resistenza e dalla guerra di liberazione, parli di via Rasella nel modo in cui lo ha fatto nell’intervista a Libero. Siamo di fronte ad un esempio di revisionismo storico che, inoltre, sposa il punto di vista dei fascisti. Mi dispiace per La Russa ma non è accettabile mettere sullo stesso piano i partigiani che combattevano per liberare l’Italia e i nazifascisti”, il commento del presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.
Chiede “rispetto” il senatore dem Francesco Verducci, della Commissione Cultura a palazzo madama: “Alla forze politiche che organizzarono la Resistenza, e tra esse ai comunisti italiani, tutti noi dobbiamo la conquista della libertà e della democrazia, che la tirannide fascista aveva uccise, e la fondazione della nostra Repubblica. La Costituzione italiana è firmata, insieme ai presidenti De Gasperi e Einaudi, da un comunista italiano, il presidente Umberto Terracini. La Russa porti rispetto alla storia di chi ha fondato la Repubblica. È in base al sacrificio dei partigiani, e tra loro tanti comunisti, che lui oggi può sedere ai vertici della nostra Repubblica”.
Le parole di La Russa sono “semplicemente indegne per l’alta carica che ricopre e rappresentano un ennesimo, gravissimo strappo teso ad assolvere il fascismo e delegittimare la Resistenza – denuncia Gianfranco Pagliarulo, presidente di Anpi – Il terzo battaglione del Polizeiregiment colpito a via Rasella mentre sfilava armato fino ai denti stava completando l’addestramento per andare poi a combattere gli Alleati e i partigiani, come effettivamente avvenne. Gli altri due battaglioni del Polizeiregiment – prosegue – erano da tempo impegnati in Istria e in Veneto contro i partigiani. L’attacco di via Rasella, pubblicamente elogiato dai comandi angloamericani, fu la più importante azione di guerra realizzata in una capitale europea. Dopo la presidente del Consiglio, anche il presidente del Senato fa finta di ignorare che non furono i soli nazisti a organizzare il massacro delle Fosse Ardeatine, perché ebbero il fondamentale supporto di autorità fasciste italiane”.
“Il presidente del Senato insiste nell’operazione di voler riscrivere la storia, con grave danno per la credibilità dell’Italia e delle sue istituzioni delle quali, è bene ricordarlo, egli è espressione rilevante”, afferma in una nota Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione. “Con sentenza del 7 agosto 2007 la Corte di Cassazione ha chiarito che i militari nazisti uccisi in via Rasella erano “soggetti pienamente atti alle armi, tra i 26 e i 43 anni, dotati di sei bombe e ‘Maschinenpistolen’ ” e non dei musicanti pensionati alto-atesini, come sostiene La Russa”.
All’attacco anche Riccardo Magi, segretario di +Europa: “La seconda carica dello Stato avvia così le proprie celebrazioni per il 25 Aprile, con un mix di falso storico e mancanza di senso dello Stato e della democrazia. Non sono le celebrazioni ufficiali, certo, e neanche lui dovrebbe essere la seconda carica ufficiale del Paese”.
Angelo Bonelli, il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra, chiede le dimissioni del presidente del Senato: “Sono parole indegne quelle di Ignazio La Russa, un non pentito e nostalgico del ventennio fascista che deve grazie alla vita dei partigiani che si sono battuti per la democrazia e per liberare l’Italia dal fascismo la sua fortuna politica ed arrivare ad essere eletto, ahimè, Presidente del Senato, una istituzione che esiste proprio grazie ai partigiani che lui oggi insulta – commenta Bonelli – Le sue sono parole ignobili che offendono la storia del nostro Paese e la memoria di tutti i partigiani che si sono sacrificati con la vita per liberare l’Italia dal fascismo e per riportare la democrazia. Per queste parole ignobili La Russa si deve dimettere: non è degno di rappresentare la seconda carica dello Stato italiano”.
(da La Repubblica)
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