LA SINDACA LEGHISTA MESSA ALL’ANGOLO, 130 ASSOCIAZIONI CHIEDONO DI CONFERIRE UNA ONOREFICENZA CITTADINA ALL’ASSOCIAZIONE CHE AIUTO’ I BIMBI STRANIERI ESCLUSI DALLA MENSA
DOPO LA CONDANNA IN PRIMO GRADO LA SINDACA INSISTE E FA SPENDERE 30.000 EURO PER IL RICORSO… QUANDO LA CORTE DEI CONTI LI CHIEDERA’ PERSONALMENTE A CHI L’HA DECISO RIDERANNO MENO
Al Comune di Lodi, guidato dalla sindaca leghista Sara Casanova, è arrivata la richiesta, sottoscritta da 130 tra persone fisiche e associazioni, di conferire una delle onorificenza cittadine che vengono consegnate nel giorno della festa patronale (San Bassiano, 19 gennaio) al Coordinamento Uguali Doveri, nato all’indomani della pubblicazione della delibera comunale che espelleva di fatto dalle mense scolastiche i bambini stranieri.
I promotori della raccolta di firme sono stati il notaio Piercarlo Mattea, la scrittrice lodigiana Ilaria Rossetti e Michele Merola, uno dei genitori che aveva promosso la campagna per i diritti dell’infanzia.
Dei tre, come anche di tutti i sottoscrittori, nessuno è parte attiva del Coordinamento proposto per la benemerenza cittadina; Merola era stato uno dei primi genitori a muoversi dopo la delibera, primo firmatario di una lettera aperta del settembre 2018:
“Come genitori non possiamo accettare in silenzio che ai bambini, ai compagni di classe dei nostri figli, sia impedito l’accesso alla mensa e siano collocati in altre aule durante l’ora del pranzo. Quanto sta accadendo in questi giorni a Lodi ai bambini di genitori extracomunitari riguarda tutti noi. Non ci interessa disquisire nel merito del provvedimento dell’Amministrazione comunale, anche se appare evidente che la documentazione supplementare richiesta ai genitori extracomunitari è, in molti casi, impossibile da produrre (a detta delle stesse Ambasciate e Consolati), ma sicuramente non possono essere i bambini a rimetterci, nè su di loro possono ricadere le conseguenze delle scelte degli adulti. A tutti i bambini deve essere garantita la possibilità di avere pasti nutrienti. La mensa rappresenta inoltre un importante momento di socialità nella vita scolastica. Di fronte a questo provvedimento, le scuole sono state lasciate a sè stesse a gestire una situazione di emergenza. Ringraziamo i dirigenti scolastici e il personale delle scuole che si stanno facendo carico della gestione quotidiana e che stanno trovando delle soluzioni tampone che comunque permettano ai bambini di mangiare, anche portandosi il cibo da casa. Crediamo però che creare spazi separati, seppur animati da buone intenzioni, non possa essere la soluzione. La partecipazione alle attività scolastiche, tutte incluse mensa e scuolabus, deve essere favorita in tutti i modi perchè la scuola, oltre alle funzioni didattiche, è il luogo fondamentale per l’integrazione e la formazione dei cittadini di domani. Questo provvedimento vanifica e mortifica il lavoro che si svolge in tal senso da anni nelle scuole di Lodi. I bambini sono tutti uguali, non vogliamo credere che oggi, nel 2018, a Lodi non sia possibile trovare una soluzione giusta che non segreghi alcuni bambini rispetto ad altri.Chiediamo quindi che a tutti i bambini sia garantito l’accesso alla mensa e, se non è possibile dare loro un pasto, chiediamo che siano condivisi con loro i pasti dei nostri figli.
«Vogliamo sanare una ferita che ha diviso la città »
Chiedere all’amministrazione di centrodestra che ha voluto quella norma e che continua imperterrita a difenderla, con l’appello contro la prima sentenza del tribunale che condannava il Comune di Lodi per discriminazione, ha un intento polemico?
Chi pensa a una provocazione, deve subito ricredersi: «L’intento», spiega Merola a NextQuotidiano, «è proprio l’opposto: vogliamo sanare una frattura che si è creata in città , quindi tendiamo la mano al Comune. Che non può non riconoscere l’azione meritoria svolta dal Coordinamento, attraverso una raccolta fondi che ha permesso ai bambini che erano stati esclusi di poter riaccedere alle mense scolastiche, e con un surplus del crowdfunding che dallo stesso Comitato è stato utilizzato per progetti di integrazione, in una città in cui il 15% dei residenti è di origini straniere».
Che non si voglia fare polemica si intuisce anche dall’appello-proposta inviato al Comune di Lodi:
Il “Coordinamento Uguali Doveri” è stato il protagonista della lotta contro le modifiche apportate al Regolamento per l’accesso ai servizi scolastici a domanda individuale (mense, scuolabus, pre e post scuola, etc..) del Comune di Lodi sia con la mobilitazione pubblica in città , anche attraverso il sostegno al ricorso al Tribunale Civile di Milano che, il 12 dicembre 2018, ha dichiarato discriminatorie le norme contenute nel Regolamento, sia con il sostegno concreto ai bambini esclusi dai servizi. Grazie all’impegno del Coordinamento, la vicenda ha avuto risalto in Italia e nel mondo ed è stato possibile garantire l’accesso ai servizi scolastici dei bambini esclusi, attraverso l’iniziativa “Colmiamo la differenza” con cui sono state raccolte ingenti risorse economiche utilizzate a favore delle famiglie discriminate. Il Coordinamento ha avuto la capacità di coinvolgere famiglie (italiane e di origine straniere), associazioni e moltissimi cittadini di Lodi, uniti contro le discriminazioni e per l’uguaglianza, rendendoli protagonisti in una mobilitazione civica dal basso, pacifica e partecipata, con pochi precedenti per la nostra città .
Per queste ragioni, in pieno accordo con quanto previsto dal Regolamento del Benemerenze, siamo convinti che il “Coordinamento Uguali Doveri” risponda a pieno ai criteri che prevedono che il riconoscimento vada a “coloro che si sono contraddistinti nel campo della scienza, delle lettere, delle arti, dell’industria, del lavoro, della scuola, dello sport e che abbiano giovato alla Città con iniziative di carattere sociale, assistenziale.”
Ma la sindaca non vuole sentire ragioni
La palla, per usare il gergo calcistico, passa ora al Comune: la sindaca Casanova accetterà di tendere la mano? Vista la caparbietà con cui continua a difendere il provvedimento della sua giunta (finora costato quasi 30mila euro ai cittadini lodigiani in parcelle di legali) qualche dubbio permane. Soprattutto alla luce della bocciatura proprio ieri di una mozione delle opposizioni in Consiglio comunale per far ritirare il ricorso in appello contro l’ordinanza del Tribunale di Milano e destinare la somma impegnata per finanziare l’acquisto di materiale per la Protezione civile o destinarla agli aiuti per famiglie e imprese in difficoltà a seguito dell’epidemia di Covid.
(da “NextQuotidiano”)
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