LA TOP TEN DEI GRILLINI PER IL QUIRINALE: ALEGGIA L’OMBRA DI CASALEGGIO
LE “QUIRINARIE” SUL WEB SONO DURATE POCHE ORE, I RISULTATI LI DARA’ CASALEGGIO…. IL CONTROLLO AFFIDATO A UN ENTE ESTERNO IGNOTO
Se per assurdo un iscritto al M5S dovesse scegliere per il Colle uno dei 1761 Giuseppe Russo registrati dagli elenchi telefonici d’Italia, rischierebbe di dare la preferenza al Russo sbagliato. Perchè il referendum online tenuto ieri dai grillini altro non richiede, se non il nominativo del Presidente prescelto.
O almeno il dubbio è legittimo, visto che il regolamento sarà reso noto solo dopo l’esito di un voto gestito dalla “Casaleggio Associati” e certificato da un ente terzo e (per ora) ignoto.
In attesa di conoscere la topten presidenziale più votata, lo stato maggiore di Beppe Grillo deve fare i conti con una polemica che lambisce proprio il Colle più alto.
E che chiama in causa ancora una volta la capogruppo Roberta Lombardi, già inciampata fragorosamente in una gaffe sul fascismo.
È lei, di buon mattino, a usare parole da molti giudicate irriverenti: «Da quello che ho visto del Presidente penso che abbia diritto di godersi la sua vecchiaia e di fare il nonno. Lasciamolo andare, ha 87 anni, si goda la vecchiaia».
Poco dopo, è la stessa capogruppo a fare retromarcia: «Napolitano stesso ci ha detto di essere stanco e di volersi godere i nipotini. Non sono io a invitarlo a fare il nonno con un tono dispregiativo ».
A darle man forte ci pensa Beppe Grillo in persona: «È un’affermazione irriverente mai pronunciata. La verità in rete viene sempre a galla».
Ma è il portiere della Juve Gigi Buffon – anche lui bollato come «pensionato» da Beckenbauer – a schierarsi al fianco del Capo dello Stato: «Agli attacchi gratuiti si risponde con lucidità ».
Oggi, in ogni caso, verrà resa nota la rosa dei dieci potenziali Presidenti della Repubblica selezionati dalla Rete.
Manca l’ufficialità , ma nel movimento si rincorrono i nomi di Beppe Grillo, Dario Fo, Gustavo Zagrebelsky, Ferdinando Imposimato e Stefano Rodotà .
Ma in testa sarebbero Milena Gabanelli e Gino Strada.
Lunedì, poi, un nuovo referendum individuerà il profilo che i parlamentari a cinque stelle sosterranno in Parlamento.
Almeno fino al terzo scrutinio, come promesso dal leader giorni fa, perchè poi tutto potrà accadere.
Lo conferma, ad esempio, il deputato Adriano Zaccagnini: «Se si andasse al quarto scrutinio, col Pd valuteremmo tutte le soluzioni ».
Da sottoporre, comunque, alla Rete.
Restano però intatti i quesiti sulle “Quirinarie”.
Non li scioglie, nonostante la buona volontà , neanche Roberto Fico.
Perchè la società di certificazione del voto – «riconosciuta a livello internazionale » – resterà ignota fino a lunedì sera.
E lo stesso vale per il bacino elettorale, che la “Casaleggio” svelerà a fine operazioni.
«Sono almeno 250 mila», ipotizza il deputato. Al momento non è pubblico neanche il regolamento per fronteggiare eventuali casi di omonimia, errori materiali o voti contestati.
Il server che gestirà le operazioni, invece, è conosciuto ed è sempre quello della “Casaleggio”. «E’ la prima volta della storia che si sceglie così un Presidente – rivendica però Fico – e lo voteremo fino in fondo ».
Tommaso Ciriaco
(da “La Repubblica”)
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