LAUREA TRIENNALE? UN FLOP
LA NUOVA FIGURA PROFESSIONALE NON E’ APPREZZATA DALLE AZIENDE… STIPENDI DA FAME, PERSINO INFERIORI DEL 10% A QUELLI DEI SEMPLICI DIPLOMATI
Avrà anche consentito di ridurre il tasso di abbandono degli studenti universitari, ma quando si parla di stipendi, la laurea triennale non ha certo giovato agli studenti.
Nonostante i tre anni di fatica in più e le tante ore trascorse a lezione e piegati sui libri, i laureati triennali guadagnano addirittura oltre il 10% in meno rispetto ai semplici diplomati.
Nel corso del 2008, in Lombardia, la retribuzione media lorda di un lavoratore diplomato ha, infatti, raggiunto i 27.600 euro, mentre quella dei laureati di primo livello si è fermata a 24.120 euro. Questi sono i dati che emergono dall’indagine sulle retribuzioni in Lombardia e sulla loro evoluzione negli ultimi anni, realizzata dalla Cisl Lombardia, secondo la quale un diplomato percepisce ogni mese quasi 300 euro lordi in più rispetto a un laureato triennale.
Una differenza che si è ampliata negli ultimi cinque anni, visto che tra il 2003 e il 2008 la retribuzione dei diplomati è cresciuta del 14,5%, mentre quella dei laureati di primo livello ha fatto registrare un misero + 0,3%.
A pesare su questa categoria di lavoratori che percepiscono solamente 620 euro in più all’anno di un lavoratore con la terza media e la qualifica professionale, è “l’eccesso di offerta che si è determinata con la riforma universitaria nel 2000 e lo scarso apprezzamento di queste figure da parte delle imprese che sono invece interessate ai laureati di secondo livello, le cui retribuzioni negli ultimi cinque anni sono cresciute del 13,7%, raggiungendo una media di 3 8.410 euro”.
Una crescita sostenuta che non ha però permesso nemmeno a loro di salvare il proprio reddito dall’erosione.
Negli ultimi cinque anni in Lombardia l’inflazione è, infatti, aumentata del 15,3%.
Se è vero che in Lombardia gli stipendi sono il 6,7% superiori rispetto alla media nazionale, fa da contraltare un costo della vita notevolmente più elevato rispetto ad altre aree, in cui il possesso o meno di una casa incide in maniera pesante sulle condizioni economiche della famiglia.
Un discorso che non vale ormai più solo per gli operai, il cui reddito nel 2008 è stato di 21.760 euro, ma anche per gli impiegati che possono contare su poco più, ovvero 25.870 euro.
Secondo la ricerca, infatti, “rispetto al passato, i due gruppi si sono notevolmente avvicinati per condizioni economiche e sociali”, mentre rimangono notevoli le differenze rispetto ai quadri (50.620 euro l’anno) e ai dirigenti ( 91.380 euro) le cui retribuzioni hanno sofferto comunque di più nel 2008, calando del 3,9 e dell’1,5%.
Resta comunque il fatto che la laurea triennale sembra inutile, tanto vale fermarsi a un diploma.
E’ stato un bluff e il mercato l’ha capito.
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