L’AUSTRALIA INVOCA INTERVENTO UE PER IL BLOCCO DELL’ITALIA DI 250.000 VACCINI ASTRAZENECA ALLO STABILIMENTO DI ANAGNI
NESSUNO DICE CHE LA DECISIONE DEL GOVERNO NON SERVE A NULLA PERCHE’ ASTRAZENECA NON FARA’ ALTRO CHE TAGLIARE DI 250.000 DOSI LA PROSSIMA CONSEGNA
L’Australia ha chiesto alla Commissione Europea di rivedere una decisione dell’Italia di bloccare la spedizione del vaccino di AstraZeneca. L’Italia, sostenuta dalla Commissione Europea, ha vietato la prevista esportazione di circa 250.000 dosi di vaccino dopo che la casa farmaceutica non ha rispettato gli impegni contrattuali con l’Unione Europea.
“L’Australia ha sollevato la questione con la Commissione europea attraverso più canali, e in particolare abbiamo chiesto alla Commissione europea di rivedere questa decisione”, ha detto ai giornalisti a Melbourne il ministro della Salute australiano Greg Hunt
Hunt ha detto che il suo Paese aveva già ricevuto 300.000 dosi di vaccino AstraZeneca, che sarebbe durato fino a quando la produzione locale del vaccino non fosse aumentata. E un portavoce del suo dicastero ha minimizzato le conseguenze del blocco deciso da Roma: “Si tratta di un lotto da un Paese. Non è stata presa in considerazione nel nostro piano di distribuzione per le prossime settimane”.
La Francia potrebbe essere la seconda dopo l’Italia a bloccare l’invio dei vaccini. Lo ha detto il ministro della Salute francese Olivier Veran.
L’Australia ha iniziato il suo programma di inoculazione due settimane fa, vaccinando il personale sanitario in prima linea e gli anziani con il preparato Pfizer, sebbene le dosi di quel vaccino siano limitate a causa delle scarse scorte globali.
Invocando l’intervento della Commissione europea, il primo ministro australiano Scott Morrison ha affermato di poter comprendere le ragioni dell’Italia: “In Italia le persone muoiono al ritmo di 300 al giorno. E quindi posso certamente capire l’alto livello di ansia che esiste in Italia e in molti Paesi in tutta Europa”.
L’Australia ha ordinato 53,8 milioni di dosi di AstraZeneca, sviluppato in collaborazione con l’Università di Oxford. L’azienda farmaceutica locale CSL Ltd si è assicurata i diritti per la produzione di 50 milioni di queste dosi in Australia e prevede di rilasciare il primo lotto verso la fine di marzo. Le dosi prodotte localmente forniranno la spina dorsale del programma di vaccinazione dell’Australia, che i funzionari sperano di completare entro ottobre. L’Australia è sotto pressione minore rispetto a molti altri Paesi, avendo registrato poco meno di 29mila casi di coronavirus e 909 decessi.
(da agenzie)
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