LE PROVINCE DEGLI SPRECHI : CI COSTANO 9 MILIARDI L’ANNO
UN TERZO DELLA SPESA DELLE 109 PROVINCE RIGUARDA IL PERSONALE, MA CONSULENZE, INDENNITA’, CONVEGNI PESANO PER 2 MILIARDI…ALTRI 2,4 MILIARDI DI SPESE DI SERVIZIO E 500 MILIONI IN AFFITTI E MANUTENZIONE IMMOBILI
La domanda che si pone il comune cittadino è la seguente: se domani mattina le province dovessero scomparire, quanto si risparmierebbe in concreto?
Secondo la relazione dei Corte dei Conti, le Province costano in spese 9 miliardi di euro l’anno.
Ovvio che non è che cancellando 109 province possiamo far sparire di colpo l’esercito di dipendenti che vi lavorano: al massimo, accorpando uffici e funzioni, si può pensare a una progressiva diminuzione del personale, attraverso un graduale blocco del tour over.
E’ altrettanto vero che andata la soppressione a regime, nell’arco degli anni il risparmio diventerà sempre più rilevante.
Quanto costa il personale a tempo indeterminato?
Attualmente costa 1.410.530.000, a cui vanno aggiunte le indennità accessorie, le collaborazioni, i precari, i rimborsi spese, i buoni pasto, le missioni.
In pratica la cifra si raddoppia e si arriva a 2,5 miliardi, poco meno di un terzo dell’intero budget, ma con possibilità evidenti di limare nel tempo.
Che bilancio hanno le province?
Attualmente hanno un indebitamento di 1,2 miliardi sui quali pagano 524 milioni di euro l’anno di interessi passivi, cifra quindi recuperabile una volta sanato l’arretrato e chiusi i battenti.
Le spese in servizi ammontano a 2,4 miliardi: riguardano scuole, strade e rifiuti. Ma soprattutto il trasporto provinciale (assorbe circa 1 miliardo).
Tra consumi elettrici, idrici, riscaldamento e altri servizi, se ne va quasi 1 milione di euro, sicuramente dimezzabili in caso di accorpamento con altri uffici regionali.
La voce trasferimenti correnti ammonta a 1,9 miliardi e comprende spese come indennità politiche, consulenze esterne, manifestazioni e convegni, pubblicità , beni e servizi di rappresentanza, commissioni con gettoni di presenza, transazioni legali.
Tutte voci che non esisterebbero più in caso di soppressione dell’ente .
Come verrebbero eliminati gradualmenti affitti onerosi e ingiustificati, dal momento che esisterebbero sedi regionali e comunali che potrebbero ospitare il personale eccedente.
Di pari passo col trasferimento di personale e compiti, l’abolizione delle Province potrebbe pertanto far risparmiare nel breve termine 600 milioni di interessi passivi, almeno 500 milioni sotto la voce servizi, 2,4 miliardi di spese per indennità varie e costi istituzionali, 700 milioni di affitti, auto blu, manutenzioni immobili e automezzi.
In pratica un realistico 4,2 miliardi di euro da subito, destinato ad incrementarsi nel tempo.
In due anni quasi 9 miliardi di euro, più di un terzo della manovra finanziaria biennnale adottata in questi giorni dal governo, tanto per capirci.
Chi vuole mantenerle a ogni costo (vedi Lega) solo per assicurarsi una poltrona remunerata, sta facendo pagare il costo della crisi ai contribuenti tutti, padani compresi.
Tanto perchè tutti sappiano come stanno realmente le cose.
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