L’INTERVENTO DELLA GIORNALISTA UCRAINA CHE LASCIA DI SASSO BORIS JOHNSON
INCALZA IL PREMIER CHE NON SA PIU’ COSA RISPONDERE
Daria Kaleniuk è una giornalista ucraina, al vertice della Autorità anti-corruzione del Paese, e il suo intervento di fronte al primo ministro del Regno Unito Boris Johnson a Varsavia sta facendo il giro del mondo.
In Polonia l’inquilino del numero 10 di Downing Street ha ascoltato le parole della donna: “I bambini e le donne ucraine hanno paura per le bombe e i missili che arrivano dal cielo. Stiamo chiedendo disperatamente alle nazione dell’Occidente di proteggere i nostri cieli. Abbiamo chiesto una No Fly Zone e ci avete risposto che questo potrebbe portare alla Terza Guerra Mondiale. Ma qual è l’alternativa signor Presidente? Osservare? Qual è l’alternativa per una No Fly Zone? Come possono fare le donne ad attraversare il confine con dei bambini in braccio? Il Regno Unito ha garantito per la nostra protezione al Memorandum di Budapest”.
Il riferimento è al documento firmato nel 1994 dall’Ucraina con Stati Uniti, Regno Unito e Russia che sanciva la cessione delle testate nucleari rimaste nel Paese in seguito alla dissoluzione dell’Urss.
L’impegno di Kyiv fu inviare 1.900 testate in Russia per lo smaltimento in cambio della protezione da parte delle nazioni firmatarie. Dall’esplosione del conflitto Daria Kaleniuk è divenuta celebre per la sua attività – in particolare sui social – contro il presidente russo Vladimir Putin. “Ho appena avuto l’opportunità di fare una domanda a Boris Johnson”, ha twittato poco dopo. Nel discorso ha anche preso di mira direttamente il primo ministro: “Lei parla di aumentare le sanzioni, ma uno come Roman Abrahmovic non ne sta ricevendo. Si trova a Londra, i suoi figli non sono sotto i bombardamenti. I figli di Putin sono in Olanda, in Germania, nei loro palazzi. Perché questi beni non vengono sequestrati? Lei viene in Polonia, non va a Kyiv né a Leopoli, per paura di una Terza Guerra Mondiale”.
(da agenzie)
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