L’ONU STRIGLIA LA UE: “PUNTARE SULL’ACCOGLIENZA, NON SUL FRENARE GLI ARRIVI”
MA BRUXELLES PENSA SOLO ALLE SUE FRONTIERE
“La risposta dell’Unione europea deve andare oltre l’approccio minimalista attuale, che si focalizza principalmente sul frenare l’arrivo di migranti e rifugiati sulle proprie coste”.
Lo affermano, in una nota congiunta, gli Alti rappresentanti dell’Onu per i diritti umani e per i rifugiati, Zeid Raad Al Hussein e Antonio Guterres, il rappresentante speciale Onu per le migrazioni, Peter Sutherland, e William Lacy Swing, capo dell’organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).
Tra i dieci punti del piano sul tavolo dei leader europei il tema dell’accoglienza è ridotto al minimo rispetto al resto.
Per il governo italiano, le priorità sono il rafforzamento di Triton e l’avviamento dei passi necessari per un’azione militare contro i barconi degli scafisti.
L’obiettivo di un’operazione in stile Mare Nostrum, ma europea, non è stato neanche sollevato. Minimi sono anche gli obiettivi per quanto riguarda i rifugiati: si parla di dare il via libera al trasferimento di cinquemila rifugiati siriani già riconosciuti come aventi diritto a essere considerati rifugiati.
L’idea di modificare l’accordo di Dublino – in base al quale il paese che deve provvedere all’esame della domanda di asilo ed eventualmente alla tutela, è il paese di prima accoglienza – non sembra essere stata neanche presa in considerazione.
Così come la creazione di un effettivo sistema di asilo europeo.
Di fronte a un atteggiamento che mette in primo piano la protezione delle proprie frontiere, prima ancora che delle persone, Unhcr e Oim non possono che esortare l’Europa a fare di più. L’Unione europea – è il richiamo dell’Onu – dovrebbe creare canali per favorire l’immigrazione regolare, impegnarsi a ricevere un numero di rifugiati “significativamente più alto” e mettere a punto urgentemente un’operazione di ricerca e salvataggio in mare dei migranti”
Un concetto che in queste ore stanno ripetendo in molti. “Il principale problema da affrontare non è la sicurezza e la protezione dell’Europa ma come salvaguardare i migranti”, ricordano i gesuiti del Centro Astalli che nel Rapporto 2015 presentato oggi criticano “Frontex, che con i suoi programmi di difesa delle frontiere esterne sembra rimanere un baluardo irrinunciabile”.
Eppure, spiega il presidente, padre Camillo Ripamonti, “il mandato di Frontex è del tutto inappropriato rispetto alla situazione attuale: l’Europa deve difendere i rifugiati, non difendersi da loro”.
“Noi riteniamo – afferma – che sia piuttosto il salvataggio in mare, un’operazione Mare Nostrum europea, il primo punto qualificante di una risposta che rimetta al centro la persona con la sua dignità . Proteggere le vite umane è più importante di proteggere le frontiere”.
Lo stesso appello è stato lanciato da Oxfam Italia, Concord Italia, Save the Children, AOI, Arci, Focsiv, Cospe, Cocis e Link2007.
Tra le richieste, la creazione di una “Mare Nostrum” europea, la sospensione del Regolamento di Dublino e il reinsediamento dei migranti beneficiari di protezione internazionale.
(da “Huffingtonpost“)
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