MA CHE BELLA COERENZA, CORNOVAGLIA VOTA PER USCIRE DALLA UE E POI SUPPLICA : CONTINUATE A DARCI I SOLDI”
DA 10 ANNI PRENDE 60 MILIONI DI STERLINE DA BRUXELLES PER SCUOLE E INFRASTUTTURE
Nel marasma post Brexit un signore viene intervistato dalla televisione inglese: ha votato per i “leave” ma all’improvviso, dice lui, si è reso conto di non aver capito bene le conseguenze. E se ne pente.
Pentimenti, insicurezze e paradossi sono una delle pagine da registrare nel voto storico della Brexit.
Perchè non c’è solo una marea di persone che scopre cos’è l’Europa cercandola su Google dopo aver optato per il leave (come ha raccontato il Wp), ma ci sono anche interi territori a pensare questa volta di “averla fatta grossa”.
L’esempio più lampante è la Cornovaglia: prima ha votato per uscire dall’Ue e poi supplica che però i finanziamenti europei non siano sospesi.
Il Consiglio della Cornovaglia ha infatti emesso una sorta di appello per la “protezione” dopo che il Regno Unito ha lasciato l’Europa.
La Cornovaglia infatti negli ultimi 10 anni si è sviluppata praticamente grazie ai milioni di sterline ricevuti in aiuti Ue: 60 milioni di £ all’anno (in media).
Soldi con cui hanno realizzato infrastrutture, scuole, università , la banda larga nella contea e tanto altro ancora.
Ma nonostante dal 2007 al 2013 (dati Ft) il piccolo territorio con 530mila abitanti abbia incassato circa 654 milioni di euro da Bruxelles i suoi cittadini hanno deciso di uscire dall’Ue (56,52 per il leave).
Bene, e ora? John Pollard, capo del Consiglio della Cornovaglia, ha dichiarato: “Ora che sappiamo che il Regno Unito lascerà l’Unione europea andranno prese misure urgenti per garantire che il governo del Regno Unito protegga la posizione della Cornovaglia in qualsiasi negoziato”.
Insomma, nonostante lo stesso consiglio prima del voto avesse rassicurato che il Leave non avrebbe inciso sui fondi già stanziati dall’Europa ora la Cornovaglia all’improvviso, materializzato l’addio, ha paura di perdere i suoi soldi.
E tenta di correre ai ripari chiedendo conferme su quella linquidità .
Rassicurazioni che però al momento non sono ancora arrivate….
(da “Huffingtonpost”)
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