MACRON SALE ANCORA E STACCA MARINE LE PEN: 26% A 24,5%, FILLON SCENDE AL 17%, MELANCHON 13,5% SUPERA HAMON ALL’11,5%
FILLON SOMMERSO DAGLI SCANDALI, I SOCIALISTI CHIEDONO IL SUO RITIRO
Il candidato della destra, Francois Fillon, denuncia un “complotto” e violazioni del “segreto istruttorio” con fughe di notizie, organizzate dai “servizi dello Stato”.
“Ogni settimana – ha detto Fillon – ci sono fughe (di notizie, ndr) contro il segreto istruttorio organizzate dai servizi dello Stato. E casualmente il Partito socialista, Macron, Hollande, si fiondano su queste pseudo-rivelazioni nella pretesa che non ci siano candidati di Destra. La verità – ha ammonito l’ex uomo forte dei Rèpublicains – è che la gauche è nell’incapacità di vincere questa elezione e che ormai ha solo una possibilità di riuscirci: non avere avversari a destra”.
Quanto alle dimissioni di Bruno Le Roux, il ministro che in meno di 24 ore ha lasciato il governo dopo lo scoop sugli impieghi alle figlie in parlamento, Fillon ha detto: “Non sono ministro dell’Interno, sono candidato all’elezione presidenziale.
Una “Repubblica esemplare” impone che su “chi esercita le più alte funzioni o punta alle più alte cariche” non debba pesare “alcun sospetto”, aveva detto poco prima, in Consiglio dei ministri, Franà§ois Hollande, dopo le dimissioni di Le Roux e le ultime rivelazioni di Le Monde e Le Candard Enchainè su Fillon.
Mosca smentisce Le Canard su Fillon
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, smentisce le informazioni del settimanale francese Le Canard Enchainè secondo cui Francois Fillon avrebbe fatto da intermediario per organizzare nel 2015 un incontro fra il presidente russo Vladimir Putin, un miliardario libanese e l’amministratore delegato di Total, Patrick Pouyannè. “Per quanto riguarda gli incontri con il presidente – ha affermato Peskov, secondo quanto riporta France Info – vengono organizzati dal protocollo presidenziale ed è escluso che un intermediario possa svolgere un ruolo”. Putin non ha bisogno di “intermediari”, ha tagliato corto il portavoce di Mosca, bollando le informazioni del Canard come “false”.
“Si ritiri”.
L’appello dei socialisti a Fillon. “Si ritiri signor Fillon, ne va della democrazia, della Repubblica e della Francia”: è l’appello dei socialisti francesi, che oggi invitano il candidato della Destra indagato per il PenelopeGate, Francois Fillon, a lasciare l’incarico, prendendo esempio dall’ex ministro Bruno Le Roux, che ieri si è dimesso in meno di 24 ore dopo le rivelazioni sugli impieghi in parlamento alle figlie minorenni. Un caso simile a quello di Fillon, con la differenza che quest’ultimo resta aggrappato alla candidatura, mentre l’altro ha lasciato. Ieri, la procura finanziaria che indaga sul candidato dei Rèpublicains avrebbe appesantito il fascicolo giudiziario con nuovi capi d’accusa, tra cui falso e truffa aggravata.
Sondaggio, Macron va.
Emmanuel Macron distacca Marine Le Pen dopo il primo dibattito fra i candidati all’Eliseo di due sere fa.
Secondo la rilevazione Elabe per BFM TV, il candidato di ‘En Marche!’ guadagna mezzo punto nelle intenzioni di voto ed è ora davanti alla presidente del Front National (che ne perde mezzo) di 1,5 punti: 26% per Macron, 24,5% per Le Pen.
Scende di un altro mezzo punto anche Francois Fillon, il candidato della destra ormai al 17%. Nello scontro fra le sinistre, Jean-Luc Melenchon (France Insoumise, sinistra radicale) è ormai al quarto posto (13,5%), 2 punti davanti al candidato uscito dalle primarie socialiste, Benoit Hamon (11,5%).
(da agenzie)
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