MENTANA SI ARRAMPICA SUGLI SPECCHI SULLA SUA INOPPORTUNA FRASE IN DIRETTA: “SE AVESSI SAPUTO CHE CONTE AVREBBE ATTACCATO L’OPPOSIZIONE NON AVREI TRASMESSO IN DIRETTA IL SUO MESSAGGIO”
SOMMERSO DALLE CRITICHE, SI DIMENTICA CHE IL GARANTE HA PIU’ VOLTE SEGNALATO CHE I SOVRANISTI SONO ONNIPRESENTI IN TV E CHE NESSUNO LI CENSURA QUANDO IN DIRETTA RACCONTANO BALLE STRATOSFERICHE
Il direttore di TG La7 Enrico Mentana ha voluto chiarire la sua posizione in merito alla polemica Conte-Salvini, scoppiata ieri dopo la conferenza stampa del Presidente del Consiglio per spiegare il nuovo decreto in atto dal 14 aprile.
“Come tutte le emittenti anche la7 ha interrotto la programmazione per trasmettere la diretta da Palazzo Chigi: in un momento grave come quello che stiamo attraversando è vitale dare immediato rilievo a provvedimenti che riguardano la vita di tutti noi”, ha spiegato Mentana sui suoi canali social.
“Il potersi rivolgere a tutti i cittadini è prerogativa del presidente del consiglio e del capo dello Stato, e sempre vi è stato fatto ricorso, come è giusto, solo in circostanze eccezionali. E lo è sicuramente l’emergenza attuale”, ha continuato il direttore di TG La7, specificando dov’è che poi Conte ha sbagliato.
“passando alla materia degli aiuti europei, si è lasciato andare a una dura polemica con i suoi avversari politici. E questo — lo penso, l’ho detto a caldo in sede di commento ieri e lo ribadisco oggi — non si può proprio fare. Non quando utilizzi un privilegio assoluto come è quello di parlare direttamente a decine di milioni di italiani, in un frangente drammatico, da una sede istituzionale, illustrando un decreto che riguarda la salute e la vita di tutti”.
“Il politico Conte aveva mille strumenti per rispondere agli attacchi (sgradevoli, strumentali, elettoralistici quanto si vuole) di Salvini e Meloni: attraverso i social, con in comunicato, con dichiarazioni o interviste. Tutti i mezzi di comunicazione, e ovviamente anche il giornale che dirigo, gli avrebbero dato un ampio spazio (e peraltro è quello che abbiamo fatto anche ieri sera). Ma parlando al paese il premier Conte doveva conservare il profilo per il quale gli veniva consentito di usare quel canale privilegiato”.
In sintesi, secondo Mentana, agli attacchi dovevano replicare “i loro pari grado della maggioranza, non il capo del governo mentre parla al paese”.
“Non pretendo di avere il consenso di tutti, nè di avere ragione a prescindere; ma che si rispettino buona fede, indipendenza e passione professionale sì”. E, per chiudere, “non rinuncio a dire la mia quando lo ritengo giusto. Si può perdere un follower o uno spettatore, non la coerenza”.
Rispondiamo nel merito:
1) Nessuno ha obbligato Mentana a trasmettere in diretta le comunicazioni del premier, è stata una sua scelta giornalistica, chiaramente motivata da esigenze di audience.
2) Il premier ha dedicato solo un passaggio alla polemica politica e ha fatto bene perchè sentirsi attribuire una falsità è diffamazione e aveva diritto di replica dopo una giornata in cui Salvini e la Meloni lo avevano definito “traditore del Paese”
3) Mentana non doveva permettersi di dire in diretta “se avessi saputo non l’avrei mandato in onda” perchè non l’ha mai fatto quando altri politici hanno istigato all’odio nei loro interventi (evidentemente per lui è polemica politica) o raccontato bufale.
4) La7, insieme a tutte le altre Tv, è stata richiamata dal Garante per lo spazio sproporzionato che concede ai sovranisti (gli stessi che con Orban, quando sono al potere, mettono in galera i giornalisti che si permettono di dissentire)
5) Nessuno mette in dubbio la professionalità di Mentana, ma quando uno sbaglia, a qualsiasi livello, deve avere il buon senso di chiedere scusa.
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