MILANO E’ A FERRO E FUOCO: DEVASTAZIONI IN CENTRO, BOMBE CARTA E PIETRE CONTRO AUTO E VETRINE
ALFANO AVEVA DETTO: “HANNO CAPITO CHI E’ IL PIU’ FORTE”… SBAGLIATE LE VALUTAZIONI DELLA QUESTURA: 20.000 MANIFESTANTI, TRE VOLTE IL PREVISTO…TUTE NERE ANCORA IN AZIONE
Decine di automobili, negozi e cassonetti incendiati.
Bombe carta e vetrine di negozi e banche spaccate a forza di sprangate, semafori distrutti.
Bottiglie, pietre e sassi contro palazzi e pensiline dei mezzi pubblici e contro il cortile dell’università Cattolica a Milano.
Poi sono arrivate le fiamme: i negozi incendiati dalle bombe carta, i cittadini che sono stati costretti a fuggire.
L’azione più grave è avvenuta in largo d’Ancona, dove – appunto – sono state gettate le bombe carta contro due negozi, uno di fronte all’altro.
Ed è qui che i black bloc hanno costruito delle barricate improvvisate con cassonetti, cestini dell’immondizia e fioriere che sono state date incendiate per impedire agli agenti di avanzare.
Alla fine, dopo due ore, la zona – centralissima – che si trova a due passi da piazza Cadorna, è uscita devastata.
E il corteo No Expo – che alla partenza contava circa 20mila manifestanti – è stato interrotto: la grande quantità di lacrimogeni lanciata dalla polizia ha reso impossibile proseguire il corteo.
La polizia aveva usato anche gli idranti per fermare l’azione di danneggiamento che le ‘tute nere’ avevano messo a segno fin da subito.
Tutto è degenerato circa un’ora dopo l’inizio della manifestazione, quando il corteo si è spaccato in due tronconi.
In testa la parte pacifica, in coda l’ala black block.
Tutto è successo, nonostante l’imponente dispiegamento di uomini e mezzi (una zona rossa, grate d’acciaio, barricate e un dispiegamento di 2.200 agenti) che ha cercato di proteggere il centro di Milano in una giornata così importante, così com’è quella che ha inaugurato l’Expo.
In via Mellerio è stata lanciata una bomba carta, altre in via Carducci.
In corso Magenta i manifestanti hanno lanciato fumogeni contro i poliziotti che hanno risposto con i lacrimogeni.
Per bloccare l’azione devastatrice, in via Cesare Correnti, la polizia ha usato gli idranti per disperdere un gruppo di ‘tute nere’ che lanciavano petardi.
Contemporaneamente in via De Amicis – ai confini della cosiddetta ‘zona rossa’ che è preclusa ai manifestanti – un blocco nero di incappucciati – circa 300 – ha raccolto sassi da terra e imbrattato con la vernice e con gli stencil numerose vetrine e le vetrine di una filiale della banca Intesa San Paolo.
Uno spezzone No Tav ha spaccato le vetrine di Fineco. Qui un fotografo è stato picchiato.
Il corteo dedicato alle tematiche No-Expo era partito intorno alle 15 da piazza XXIV Maggio.
A sfilare in strada – nella tradizionale MayDay Parade – oltre ai gruppi che contestano l’Esposizione universale, anche i No Tav, i Cub, varie realtà dei centri sociali milanesi, varie sigle anarchiche e dodici bande musicali provenienti da tutta Europa. Una multitudine di sigle e realtà che ha portato in piazza migliaia e migliaia di persone, intorno alle 20mila.
Questa, almeno è la cifra che l’assessore alla Sicurezza del Comune, Marco Granelli, ha dato dalla sala operativa della prefettura che segue in diretta il corteo.
Mentre il corteo No Expo sfila per corso di Porta Ticinese, è ferma in piazza della Resistenza partigiana, dove ha costruito un’imponente barricata dietro cui sono stati piazzati blindati e mezzi con estintori che impediscono l’accesso al centro cittadino.
Il corteo era molto temuto, anche perchè è stato preceduto da una manifestazione di vigilia che ha imbrattato e danneggiato più di una vetrina del centro.
Per prevenire (o fronteggiare) i problemi di ordine pubblico, la polizia ha schierato 2.200 uomini in tenuta antisommossa. Mentre fino all’ultimo sono continuate le perquisizioni e gli sgomberi della Digos in cerca di armi o materiale pericoloso da usare in manifestazione.
La testa del corteo è guidata da una banda che suona Bella ciao e da un gruppo di clown che ironizza sul tema dell’Esposizione e sulle polemiche che l’hanno interessata. Molte famiglie con bambini stanno sfilando nella parte iniziale accompagnati dalla musica della Banda degli ottoni a scoppio che si è posizionata subito dietro lo striscione di apertura.
Il gruppo NoTav e gli antagonisti si trovano invece al centro del corteo e un gruppo di loro ha già iniziato a lasciare la propria firma sulle facciate dei palazzi e sulle vetrine delle banche incontrate sul percorso. Imponente il dispiegamento delle forze dell’ordine, che hanno bloccato le strade che costeggiano il corteo.
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