NESSUNA INVASIONE ISLAMICA: I DATI SMENTISCONO GLI ISTIGATORI ALL’ODIO
“UNA BALLA MEDIATICA”: SONO SOLO IL 3% DELLA POPOLAZIONE, CONTRO UN 5% DI MEDIA UE…. TRA GLI IMMIGRATI IN ITALIA SONO APPENA IL 32,6%, QUOTA FERMA DA ANNI
Invasione islamica? Una balla politico-mediatica, che però fa presa sull’opinione pubblica. Il Centro di ricerche Idos, che ogni anno compie una stima ragionata delle appartenenze religiose degli immigrati, ha scodellato ieri questi dati: primo, i musulmani sono soltanto il 3 per cento dell’intera popolazione residente in Italia, mentre un’indagine Ipsos Mori svolta nel 2016 aveva terrorizzato gli italiani, predisponendoli alla chiusura con lo sparare un’incidenza sette volte più alta, ovvero il 20 per cento della popolazione residente.
Secondo, all’interno della comunità immigrata, i fedeli dell’islam sono poco meno di un terzo del totale (il 32,6 per cento, per l’esattezza).
Questa quota è rimasta costante nel tempo (soltanto a metà degli anni ’90 era momentaneamente salita di pochi punti percentuali) e non v’è stata alcuna scossa recente che l’abbia fatta schizzare all’insù.
In termini assoluti, gli immigrati musulmani sono in Italia 1 milione e 642 mila, contro i 2 milioni 671 mila cristiani (il 53 per cento del totale degli immigrati), in maggioranza ortodossi.
Toccano i due milioni i fedeli di Allah, soltanto se si contano gli immigrati islamici che nel frattempo hanno ottenuto la cittadinanza italiana, mentre l’Idos non fornisce dati sui paralleli processi di conversione.
Nell’Unione europea la quota dei musulmani, sul totale della popolazione residente, viene stimata fra il 4,5 e il 5 per cento, in Francia al 7,5 per cento, un livello dunque due volte e mezzo superiore rispetto all’Italia.
L’Idos fa sapere che, secondo le proiezioni di una preziosa struttura di ricerca statunitense, il Pew Research Center, a metà secolo i musulmani in Europa non dovrebbero superare il 10 per cento dei residenti.
Il Dossier immigrazione elaborato dall’Idos, prevede in particolare che in Italia, nel 2050 e dintorni, i musulmani raggiungerebbero il 6 per cento dei residenti.
E questi dati dovrebbero essere in grado di rasserenare l’opinione pubblica, che certo nutre molti timori rispetto ai fedeli dell’islam: lo stesso Pew Research Center aveva riscontrato nel 2016 che il 68 per cento dei nostri connazionali sarebbe poco favorevole alla presenza dei musulmani.
Analizziamo ora l’incidenza della religione islamica all’interno dei 5 milioni di immigrati.
La quota più elevata è in Alto Adige, dove è musulmano il 40,3 per cento, seguito dall’Emilia Romagna col 39,8 e dalla Sicilia al 36,7.
Anche in Lombardia, in Val d’Aosta, a Trento e nelle Marche si supera il 36 per cento, in Liguria si sfiora il 35 e in Piemonte si passa il 32.
Il livello più basso di immigrati islamici è nel Lazio, con il 20,7 per cento: un immigrato ogni cinque.
Gli stranieri di religione orientale sono appena 346 mila, poco meno del 7 per cento: la comunità più nutrita è quella degli induisti, che sono 151 mila, seguiti dai buddhisti (114 mila) e da altre confessioni.
Analizziamo ora l’universo cristiano.
Fra i 2 milioni e 671 mila che si riconoscono nella religione maggioritaria, gli ortodossi sono un milione e mezzo, i cattolici 911 mila, i protestanti 217 mila, seguiti da altre minoranze.
Gli ebrei sono soprattutto italiani: appena 4 mila 600, fra gli immigrati. Gli atei o agnostici sarebbero infine 235 mila.
(da agenzie)
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