NON SAPEVAMO CHE NEL PROGRAMMA ELETTORALE DELLA MELONI CI FOSSERO PIÙ TASSE E TAGLI
I 30 MILIARDI DELLA LEGGE DI BILANCIO SERVONO QUASI TUTTI PER RICONFERMARE TAGLIO DEL CUNEO. NIENTE TAGLIO DELLE TASSE AL CETO MEDIO, NÉ RIFORMA DELLE PENSIONI: ALLA SANITÀ VANNO SOLO 1,3 MILIARDI IN PIÙ NEL 2025, MA IN RAPPORTO AL PIL LA SPESA SCENDERÀ
La terza finanziaria di Meloni oggi diventa legge dello Stato. Una manovra da 30 miliardi, impiegati quasi tutti per riconfermare misure in scadenza come il taglio del cuneo e dell’Irpef, la superdeduzione per le assunzioni, la detassazione dei premi di produttività, i fringe benefit, il pacchetto pensioni.
Non c’è la spinta promessa alla natalità col quoziente famigliare. Né il taglio delle tasse al ceto medio. O la riforma delle pensioni. Alla sanità vanno solo 1,3 miliardi in più nel 2025, ma in rapporto al Pil la spesa scenderà nei prossimi anni. Arrivano tagli alla spesa di ministeri (7,7 miliardi in 3 anni) ed enti locali. E il blocco del turn over nella pubblica amministrazione. Le pensioni minime aumentano di appena 1,8 euro al mese. Un miliardo viene recuperato, a regime, dal taglio delle detrazioni. Il canone Rai aumenta da 70 a 90 euro. Molte “mance”.
(da agenzie)
Leave a Reply