OMOFOBIA, BONDI A SORPRESA: “NON CAPISCO L’OSTILITA’ DI CERTI CATTOLICI ALLE UNIONI GAY”
APERTURA ANCHE DI GALAN: “E’ GIUNTA L’ORA DI GARANTIRE I DIRITTI CIVILI”
«A differenza dell’onorevole Roccella e di tanti miei amici non capisco, proprio non capisco, perchè i cattolici debbano fare delle battaglie contro chi invoca il riconoscimento delle unioni fra omosessuali, al di là delle diverse e legittime posizioni sul significato del matrimonio».
Lo scrive Sandro Bondi, coordinatore del Pdl, in una nota, innescando nel partito il dibattito sui dritti civili.
FEDE E DIRITTI
Bondi fa poi riferimento alla lettera di Davide Tancredi, 17enne gay che chiede «solo di esistere», pubblicata dal quotidiano la Repubblica. «La lettera, o meglio la vibrante testimonianza cristiana, rompe il muro delle ideologie, sì anche quelle ideologie che deturpano il significato più vero della fede religiosa, parlando semplicemente dell’amore, quella realtà che nessuno può conculcare e che fonda ogni relazione vera e umanamente ricca di senso», conclude Bondi.
GLI ALTRI NEL PDL
«È giunta l’ora che si riconosca il diritto di essere cittadini italiani anche agli omosessuali, garantendogli quei diritti civili che tutt’oggi si vedono negati» si accoda subito a Bondi un «azzurro» della prima ora, Giancarlo Galan.
«Se è vero che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, questa legislatura sarà occasione di più diritti» aggiunge.
D’accordo anche Laura Ravetto, responsabile propaganda del Pdl: «Il Pdl sia protagonista dell’evoluzione normativa sui temi etici e in particolare sulla disciplina delle unioni civili. La politica deve aggiornarsi all’ormai consolidato comune sentire del Paese reale su queste tematiche».
REAZIONI
Alle dichiarazioni di Sandro Bondi «dovrebbero seguire da parte del Pdl fatti concreti» chiede il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo.
«Le aperture di Bondi e Galan sono un’ottima notizia – commenta Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Partito democratico -. Speriamo che l’intero parlamento adesso approvi senza ritardi la legge contro l’omofobia e la transfobia e, a seguire, si apra finalmente un dibattito serio sul matrimonio ugualitario che conduca a una legge sul modello di tanti altri paesi europei, ultimo dei quali la Francia».
(da “il Corriere della Sera“)
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