ORA IL GOVERNO PROTEGGE IL LAVORO NERO? IL SENATO BLOCCA UNA NORMA ANTISFRUTTAMENTO DEI CLANDESTINI
SI DOVEVA RECEPIRE UNA DIRETTIVA COMUNITARIA CHE PREVEDE LA CONCESSIONE DEL PERMESSO DI SOGGIORNO TEMPORANEO AI CLANDESTINI CHE EMERGONO O DENUNCIANO IL DATORE DI LAVORO E IL CAPORALE CHE LI SFRUTTA…IN EUROPA SI STA CON GLI SFRUTTATI, IN ITALIA CON GLI SFRUTTATORI
Quello che è accaduto ieri al Senato è grave e merita un resoconto oggettivo. Esiste una legge delega alla direttiva comunitaria 2009/42 che era stata approvata in commissione dalla stessa maggioranza di centrodestra.
Si tratta dell’art. 48 che prevede una delega al governo per l’attuazione di una direttiva comunitaria sull’emersione del lavoro nero, comprese sanzioni per i datori di lavoro che impiegano cittadini extracomunitari irregolari.
A chi si autodenuncia viene concesso un permesso di soggiorno temporaneo, in modo di permettergli di cercare un altro lavoro regolare in quel lasso di tempo.
Se si autodenuncia invece un datore di lavoro, non si applicano le sanzioni per il lavoro nero cui ha sottoposto il dipendente, purchè da domani lo regolarizzi.
In pratica tutti i Paesi europei hanno deciso che era opportuno far emergere il lavoro nero degli irregolari e dare una stretta al capolarato.
Si legge nel testo: “Al fine di favorire con tutti i mezzi concessi dalla legislazione vigente, la comunicazione da parte del lavoratore clandestino alle autorità competenti della propria posizione di irregolare, bisogna introdurre meccanismi per facilitare la denuncia dello sfruttamento lavorativo e delle condizioni di illegalità del suo rapporto di lavoro, anche prevedendo che venga concesso un permesso di soggiorno temporaneo per ricerca di lavoro, trascorso il quale si potrà procedere ad espulsione”.
Attualmente l’art 18 del testo unico sull’immigrazione garantisce tale possibilità solo in caso di “grave sfruttamento da parte di organizzazioni criminali” (casi estremi insomma nell’ambito della prostuzione).
La nuova direttiva invece permetterebbe un discorso più ampio con sanzioni anche per i datori di lavoro sfruttatori e per i caporali che reclutano manodopera illecita.
La norma europea prevede una stretta sulle sanzioni, meccanismi per garantire il pagamento delle retribuzioni arretrate, delle imposte e dei contributi previdenziali evasi.
Qualsiasi Paese civile vedrebbe in questa norma europea un fatto positivo. Invece ieri in aula, a nome della maggioranza, ecco improvvisamente Gasparri che annuncia il voto contrario del gruppo, chiede uno stralcio e il rinvio in commissione “anche alla luce del nuovo atteggiamento del governo dopo i fatti di Rosarno”.
Che cosa c’entri Rosarno, lo sa solo Gasparri, a corto di argomenti.
A Rosarno semmai c’era chi sfruttava migliaia di clandestini e non è mai stato toccato.
La giustificazione di Gasparri successiva è ancora più penosa: “Non ci sarà nessuna affrettata sanatoria per extracomunitari in nero e contrasto alla clandestinità “.
Gasparri è da una vita che capisce tutto, non c’è da stupirsi.
In Europa votiamo una legge contro il lavoro nero, in commissione pure, poi in aula votiamo contro… ma che coerenza.
Non solo: invece che far emergere davvero il clandestino iregolare che lavora, si continua a raccontare le palle del contrasto alla clandestinità .
Ma chi li cerca i clandestini?
Le forze dell’ordine cui avete tagliato tre miliardi di fondi o forse Gasparri la sera andando a passeggio con Maroni?
Continuate a raccontare palle agli elettori di centrodestra, bravi… fate finta di fare i duri e puri, bloccate 1.000 profughi aventi diritti di asilo in mare per farne entrare 200.000 che arrivano col visto turistico e poi spariscono.
E’ così che pensate di prendere voti ancora a lungo?
L’unica “sicurezza” che conta per qualcuno è posare il culo su una poltrona, questa è la politica della sicurezza che amano.
E ora facciamoci ridere pure dietro da tutta l’Europa civile, dove non esiste la categoria “leccaculi della padagna” e stentano a capire come si possa cambiare voto tre volte.
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