OSCAR AGLI ITALIANI BERTOLAZZI E GREGORINI PER IL MIGLIOR TRUCCO, IL SOVRANISTA PATACCA SALVINI RIESCE AD INSULTARLI
GUAI A DEDICARE UN OSCAR AGLI IMMIGRATI, IL FIGLIO DI PAPA’ FANCAZZISTA CHE SI PULIVA IL CULO CON IL TRICOLORE E FREQUENTAVA IL LEONCAVALLO HA UNA CRISI ISTERICA: “FACILE PARLARE CON IL PORTAFOGLIO PIENO”… MA FORSE SI RIFERIVA AL SUO, BEN GONFIO
Strani personaggetti questi sedicenti sovranisti di buona famiglia che, dopo essere passati dalla frequentazione del Leoncavallo al comunismo padano, con relativo tricolore da usare come carta igienica, sorvolando dalla secessione al nazionalismo becero, non trovano di meglio che imsultare due italiani che hanno onorato professionalmente il nostro Paese, fino alla vittoria dell’Oscar del cinema per il miglior trucco.
Ritirando l’Oscar, Bertolazzi ha detto: “Sono un immigrato, vengo dall’Italia e lavoro in giro per il mondo. Questo (premio) è per tutti gli immigrati”, rendendo omaggio anche alla moglie Giovanna che lo ha sostenuto “per tutta la vita”.
Bertolazzi, nato a Vercelli, era alla sua prima candidatura ma lavora da anni con i grandi del cinema.
Ha iniziato con il teatro e la sua carriera è decollata con “Malena”, il film di Giuseppe Tornatore con Monica Bellucci uscito nel 2000.
Oggi lavora con la prestigiosa agenzia Milton di Londra e ha truccato star del calibro di Penelope Cruz, Brad Pitt e Leonardo Di Caprio.
Un italiano che ha sempre lavorato, portando nel mondo l’orgoglio di appartenenza al nostro Paese.
E chi poteva insultarlo se non uno che non ha mai fatto un cazzo in vita sua, a parte seminare odio e mantenere una vita agiata grazie ai 13.000 euro al mese del Parlamento europeo da cui a parole vorrebbe uscire, non prima però di aver riscosso ogni mese lo stipendio?
Bertolazzi, reo di aver dedicato la statuetta per il miglior trucco a “tutti gli immigrati” è il bersaglio mattutino di Salvini che sfodera la solita frase che usa da anni: “facile fare i buonisti con il portafoglio pieno”.
Certo, lui che notoriamente vive in una baraccopoli dove ospita anche altri clochard italiani, è il personaggio adatto a parlare, soprattutto di ipocrisia e di portafogli pieni.
Fino a che una pernacchia lo seppellirà .
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