OSTIA, VIOLENZA E INTIMIDAZIONE SUL VOTO MENTRE MINNITI DORME COME SEMPRE
LA TESTATA REALE DI SPADA, I CALCI VIRTUALI DI CASAPOUND, LA RASSEGNAZIONE DEGLI ABITANTI, LE DENUNCE DI SAVIANO E DON DE DONNO: IN QUESTO CLIMA SI VA AL BALLOTTAGGIO IN UNA CITTA’ IN MANO AI CLAN MAFIOSI
“Perchè dovrei andare a votare? Perchè dovrei pensare di poter cambiare le cose con la politica, quando tutti sanno che qui comandano due famiglie, e la politica non può nulla?”.
Quello che è successo oggi pomeriggio davanti alla palestra di Roberto Spada, fratello del boss Carmine, è un triste corollario alle parole di Mario.
Il nome è di fantasia, perchè l’anonimato, se fai il cameriere in una birreria sul lungomare in cui gli Spada e i Fasciani hanno negli anni imposto la loro legge appropriandosi con la prevaricazione e la violenza di spazi e attività , è d’obbligo.
Ma che, con l’appressarsi della fase decisiva di queste elezioni municipali, la violenza ormai endemica ad alcuni contesti di Ostia, da latente diventasse conclamata, molti lo stavano preconizzando. E purtroppo hanno avuto ragione.
Dopo le polemiche innescate dal chiaro endorsement di Roberto Spada a favore del candidato di Casapound Luca Marsella, è arrivato l’episodio che ha ribadito a tutti, se mai ve ne fosse stato bisogno, che due anni di commissariamento non hanno cambiato le cose. Non è cambiato nè il contesto, nè il metodo, a dispetto di quanto annunciato in questi ultimi 20 mesi dal commissario Domenico Vulpiani.
Un esponente degli Spada, il cui fratello è stato condannato a dieci anni di reclusione per estorsione con l’aggravante per metodo mafioso, si sente ancora libero di poter rompere, a freddo, la faccia in pieno giorno, davanti alle telecamere, a un giornalista che gli chiedeva conto dei suoi rapporti con Casapound.
Sicuro, probabilmente, di poter contare sulla protezione o sulla solidarietà di molti, come puntualmente avvenuto sui social nelle ore successive al pestaggio, quando in molti hanno plaudito alla violenza e predicato l’odio nei confronti della stampa e in generale delle istituzioni.
Una violenza da cui Casapound, a caldo e nella persona del leader nazionale Simone Di Stefano, ha preso le distanze. Ma una violenza a cui, nei giorni scorsi, almeno a livello verbale, gli stessi esponenti della formazione neofascista avevano fatto largamente ricorso per rivendicare la vittoria e annunciare iniziative a effetto nei prossimi mesi, come ad esempio “prendere a calci i deputati” una volta entrati in Parlamento.
Quanto ai rapporti con gli Spada (in particolare Roberto), il gioco è quelli di nascondersi dietro a un dito, utilizzando parole ambigue per il post di quest’ultimo in cui si affermava che Casapound era “l’unica forza” da prendere in considerazione sul territorio ostiense.
Ma la realtà , come ha scritto Saviano dopo l’episodio di oggi, è quella nota a chi è nato e vive sul litorale romano, e parla di una cappa di intimidazione e illegalità che strozza le migliori intenzioni a livello sociale, economico e politico di chi vorrebbe aprire una nuova fase. “terra di Mafia”, dice Saviano, “come San Luca e Corleone”, dove contrastare gli Spada e Casapound “significa fare Antimafia”.
La dda sembra si stia cominciando a muovere dopo oggi, quando anche il premier Gentiloni ha manifestato il proprio sdegno e la solidarietà per il giornalista coinvolto. Forse è arrivato il momento propizio per smuovere le coscienze e infrangere l’omertà .
Lo pensa certamente così Don Franco De Donno, ex-sacerdote per la legalità , candidato al primo turno della sinistra radicale, che ha ottenuto qualche voto in meno dei neofascisti, che raccoglie subito l’appello di Saviano: “Gli Spada e i Fasciani si sono presi tutto con la sopraffazione e la violenza, e mantengono quello che hanno preso illegalmente con la paura e l’intimidazione verso chi vuole il ritorno della legalità . Hanno fatto terra bruciata attorno a Ostia, e ci hanno lasciato soli, lontani dalle istituzioni, che sono anch’esse colpevoli, perchè ci hanno dimenticato. Sabato — dice — faremo una manifestazione contro la violenza, per la legalità “.
Ma il quadro di fondo, per il momento, è quello restituito oggi da Spada: “È stato messo un commissario, ma nessuno è riuscito a delineare con precisione i confini delle attività illegali di cui si sono appropriati gli Spada e i Fasciani. Non sono riusciti a contrastarli e questo ha alimentato il clima di impotenza e di sfiducia che ha portato all’astensionismo alle elezioni”.
E proprio su queste, che vivranno tra dieci giorni l’atto finale col ballottaggio tra M5S e il centrodestra, De Donno ribadisce la preoccupazione per l’asse che si sta strutturando tra la malavita e la destra xenofoba: “Il contesto dove operano è lo stesso, come tutti lo sanno, alle case popolari di Nuova Ostia”.
Dove Casapound organizza periodicamente la distribuzione di pacchi alimentari alle famiglie residenti (solo a quelle italiane) molte delle quali devono al clan Spada il proprio insediamento nelle abitazioni e l’elusione degli sfratti per chi non aveva titolo.
Iniziativa su cui De Donno adombra più di un sospetto, sebbene Casapound dica che sia dovuta esclusivamente a donazioni di volontari: “C’è un finanziatore — conclude De Donno – questo è fuor di dubbio”.
(da “Huffingtonpost“)
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