“PAPA FRANCESCO? AVEVAMO UN RAPPORTO STRAODINARIO”: LA GRANDE FAMIGLIA POSTUMA DEGLI IPOCRITI
ORA CHE E’ MORTO SONO DIVENTATI TUTTO AMICI SUOI, DALLA MELONI A SALVINI
Papa Francesco aveva moltissimi amici ed estimatori tra i politici italiani, solo che non lo sapeva: lo sta scoprendo ora che non c’è più. Da quando è morto, s’è alzato il coro imbarazzantissimo di quelli “molto vicini” al pontefice. Dalla premier in giù, una grande famiglia postuma.
Giorgia Meloni. “Tutto il mondo lo ricorderà per essere stato il papa della gente, il papa degli ultimi. Mancherà anche a me, avevamo uno straordinario rapporto personale, molto più assiduo di quanto si vedesse, molto oltre i nostri ruoli istituzionali. Sono orgogliosa di averlo convinto a venire al G7, è la prima volta per un pontefice. È una delle cose che ho fatto in questi due anni e mezzo di cui vado più fiera. Lui teneva da parte disegni che mia figlia gli aveva regalato nel cassetto del suo ufficio. Era capace di piccoli gesti che erano straordinari”. (Francesco ha posto al centro del suo magistero l’accoglienza dei migranti, la critica al neoliberismo e all’individualismo esasperato, l’attenzione ai poveri, la denuncia del cambiamento climatico e soprattutto la “scomunica” del riarmo. Praticamente il contrario dei valori della destra di governo)
Matteo Salvini. “Papa Francesco ha raggiunto la Casa del Padre”, con tre emoticon di mani congiunte in preghiera. (È lo stesso Salvini che nel 2016, da uno stand leghista, esibiva una sobria t-shirt con l’effigie di Bergoglio e lo slogan: “Il mio papa è Benedetto”)
Carlo Nordio. “Nella sua grande misericordia, Francesco era molto sensibile alle sofferenze dei carcerati. Nel suo nome lavoreremo per rendere il sistema
penitenziario sempre più umano”. (Da quando è Guardasigilli, Nordio ha ostacolato le misure alternative alla detenzione, sostanzialmente ignorato l’emergenza suicidi e ha messo in pratica l’ideologia securitaria che è uno dei distintivi della cultura politica del governo Meloni)
Matteo Piantedosi. “Lo stesso Papa Francesco affermò in più occasioni come non si potesse accogliere illimitatamente, ma che l’accoglienza dovesse essere ragionevole per potersi tradurre in reale integrazione”. (Bergoglio, tra le altre cose, commentò la tragedia di Cutro con parole lapidarie: “Dio ce ne chiederà conto”. Sostenere che fosse a favore di politiche restrittive sull’immigrazione è un pensiero lisergico)
Maurizio Gasparri. “Il papa non ha mai piegato la testa davanti a nessuno, ha rappresentato le sue idee. Alcuni le hanno rispettate quando gli facevano comodo e le hanno ignorate quando non erano utili al loro disegno. Parlo soprattutto della sinistra che è papista a fasi alterne”. Manolo Lanaro, giornalista de ilfattoquotidiano.it, gli domanda: “Perché non cita le frasi sui migranti e sul riarmo che voi non avete seguito?”, Gasparri: “Quando la incontrerò in chiesa condividerò i miei argomenti con lei, non la vedo mai in chiesa. Le nostre non sono incoerenze, siamo per la pace”. Altra domanda: “Ma voi non avete sostenuto ReArm Europe?”. Gasparri: “Le faccio sapere la mia parrocchia”.
Paolo Gentiloni. “Papa Francesco mostrava una cristiana compassione per i politici”. (Talmente compassionevole con i politici che nel 2022 disertò il forum Mediterraneo: “Se c’è Minniti, non vado”. Marco Minniti, da ministro dell’Interno, fu l’artefice degli accordi con la Libia per trattenere i migranti nei lager. Indovinate chi era il premier? Gentiloni)
(da ilfattoquotidiano.it)
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