PERCHE’ GRILLO VUOLE ALLEARSI CON ALDE? CI SONO 700.000 BUONE RAGIONI
I MOTIVI ECONOMICI CHE NESSUNO CITA: FINIRE TRA I NON ISCRITTI SIGNIFICA PERDERE I “FONDI 400” DESTINATI AI GRUPPI: 40.000 EURO L’ANNO PER OGNI PARLAMENTARE, UN TESORETTO DI 680.000 EURO
Tutti i riflettori sono puntati su David Borrelli. È il braccio destro di Davide Casaleggio a Bruxelles e componente dell’associazione Rousseau l’uomo che avrebbe condotto la trattativa con l’ALDE per conto di Beppe e il responsabile della svolta europea che sta facendo litigare il MoVimento 5 Stelle.
Non a caso lui ieri non ha parlato del voto sulla sua pagina Facebook, preferendo il basso profilo. Ma, essendo europarlamentare, questo esclude che nel gruppo nessuno sapesse del voto di ieri, come hanno sostenuto alcuni onorevoli a 5 Stelle.
E a molti ieri è tornata in mente la famosa trasmissione di Mentana in cui Borrelli venne fatto oggetto di attenzioni e complimenti da parte di Mario Monti, il che fece partire un’ingloriosa macchina del fango nei confronti dell’europarlamentare, accusato di vicinanza al Nemico Pubblico Numero Uno.
In realtà , come si comprendeva anche dal post pubblicato sul blog di Grillo, le ragioni dell’alleanza sono squisitamente pragmatiche, come ha ricordato Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera:
Ma è proprio qui che si gioca la vera battaglia ed è qui un nodo (forte) degli interessi in ballo. Interessi economici. Finire tra i non iscritti significherebbe perdere buona parte dei «fondi 400» destinati ai gruppi («circa la metà », dicono fonti interne al Movimento). Si tratta di una cifra di circa 40 mila euro all’anno per ogni parlamentare, un tesoretto di circa 680 mila euro usati dai pentastellati anche per finanziare attività sul territorio. Un passo che potrebbe mettere in difficoltà i 5 Stelle.
C’è di più, però.
Ieri tre europarlamentari hanno sostenuto di non sapere nulla del voto in partenza sul blog. Ed è evidente che non è stato fatto sapere ad alcuni perchè evidentemente erano contrari alla linea dell’alleanza con l’ALDE.
Borrelli e Casaleggio hanno evidentemente voluto promuovere un voto senza alcuna informazione preventiva nei confronti dei votanti, e senza nessun dibattito interno al MoVimento, sia per quanto riguarda gli eletti che gli iscritti.
Un comportamento del genere avrebbe portato alla ribellione di qualunque eletto M5S che avesse a cuore la propria dignità . Eppure all’orizzonte nessuno sembra voler porre la questione politica all’interno del M5S.
Il leader di ALDE, dimostrando ieri di saper raggiungere vette sconosciute dell’abiezione, ha miserabilmente cancellato lo status in cui criticava i 5 Stelle nel 2014.
Verhofstadt evidentemente ritiene di poter prendere in giro i suoi elettori eliminando lo status senza nemmeno fornire una riga di spiegazione sull’accaduto.
(da “NextQuotidiano”)
Leave a Reply