PERCHE’ HA RAGIONE PIPPI MELLONE A CHIEDERE CHE VENGA CHIUSA L’ANPI DI LECCE PERCHE’ FABBRICA DI ODIO
DEFINIRE “PRESUNTA” MARTIRE DELLE FOIBE NORMA COSSETTO, INSIGNITA DI MEDAGLIA D’ORO DAL PRESIDENTE CIAMPI E DI UNA LAUREA HONORIS CAUSA SU PROPOSTA DEL DEPUTATO COMUNISTA CONCETTO MARCHESI, E’ UNA INFAMIA CHE NEGA LA VERITA’ STORICA… MA A DESTRA COME A SINISTRA SI FINISCA DI ONORARE SOLO I PROPRI MORTI
“La comunità di Nardò rende onore ai martiri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Chi ancora oggi rifiuta di riconoscere le dimensioni di questa tragedia e reclama l’oblio per Norma Cossetto e altre vittime dei comunisti titini deve solo vergognarsi. Mi riferisco, in particolare, all’anonima Anpi Lecce, una sigla dietro la quale si nascondono uomini e donne fuori dal tempo e dalla civiltà “.
“L’Anpi Lecce deve essere chiusa al più presto perchè rappresenta un pericolo per la democrazia. Onore all’Italia , onore a tutte le vittime dell’odio”.
Queste sono le dure parole del sindaco di Nardò, Pippi Mellone, eletto in una lista civica di area Destra sociale.
Ma occorre leggere cosa aveva detto l’Anpi di Lecce prima di dare un giudizio.
“Se la decisione di attribuire alla senatrice Liliana Segre la cittadinanza onoraria va nella giusta direzione della memoria pubblica dell’Olocausto e del contrasto necessario all’odio antisemita, la decisione simultanea di titolare una via a una presunta martire delle foibe, è deplorevole e mistifica la memoria della guerra partigiana di Liberazione che fu un fatto storico europeo”.
In questo modo l’Anpi di Lecce mette in discussione un genocidio orribile.
Norma Cossetto è Medaglia d’Oro al Valor Civile, su iniziativa del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ed è stata insignita di laurea Honoris Causa dall’università di Padova, su proposta del deputato comunista Concetto Marchesi.
Norma Cossetto non fu vittima della ribellione contro i fascisti ma fu eliminata in un piano di epurazione messo in atto dal dittatore comunista Tito.
Pippi Mellone non si riferisce all’Anpi in generale, ma a quella di Lecce. Probabilmente se i vertici nazionali avessero preso le distanze dalle dichiarazioni della loro delegazione leccese non ci sarebbe stata la necessità di questa polemica.
Tutti i martiri sono uguali, non esiste una classifica, comunque la pensino vanno rispettati. Sarebbe ora che a sinistra come a destra se la ficcassero in testa tutti.
I tempi dell’odio vanno archiviati, chi li alimenta a distanza di 75 anni è fuori dalla realtà .
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