PIEMONTE, BUFERA SULL’ASSESSORE LEGHISTA ALLA SANITA’ CHE VA IN VIAGGIO DI NOZZE NELLA SETTIMANA PIU’ CRITICA DELL’EPIDEMIA
VA IN LUNA DI MIELE IN SICILIA MENTRE IL PIEMONTE HA 1.000 CONTAGIATI AL GIORNO
La Lega vuole vedere Luigi Icardi, e non per farsi raccontare come è andato il viaggio di nozze. Domani, o al massimo martedì, l’assessore alla sanità della giunta Cirio incontrerà il gruppo regionale del suo partito, dopo la settimana trascorsa in Sicilia per festeggiare le nozze.
La scelta, quella di allontanarsi dalla barca proprio nella settimana finora peggiore sul fronte della crescita dei contagi, con il sistema che torna in piena emergenza, è stata molto criticata dalle opposizioni, ma non è piaciuta nemmeno ai leghisti che, però, esattamente come quando Icardi era finito nel mezzo della bufera durante la fase più acuta dell’emergenza Covid, blindano il loro assessore, smentendo qualsiasi ipotesi.
D’altra parte il centrodestra non avrebbe alcuna convenienza a immolare Icardi: la sua sostituzione darebbe infatti l’idea che a essere sconfessata sia tutta la gestione dell’emergenza coronavirus. Su cui però, anche nella maggioranza, si è riaperto lo scontro.
E sono tornati tesi i rapporti tra Icardi e il presidente Cirio, che non ha gradito il turismo matrimoniale del suo assessore, non per il merito ma per il periodo scelto per allontanarsi, e da giorni chiede conto del perchè in Piemonte per settimane si sono fatti pochi tamponi, a fronte delle reali possibilità dei laboratori in campo, compresi le due maxi strutture di La Loggia e Novara che finora hanno lavorato a mezzo regime.
Fino a quando i numeri erano bassi il Piemonte poteva, con la potenza di fuoco messa in campo per analizzare i test, ambire a scalare almeno di qualche posizione la classifica che in questi mesi l’ha visto tra le regioni meno solerti.
Il tempo perso, e ora il boom dei contagi che costringono il sistema sanitario a dirottare i tamponi sui casi sintomatici per non intasare i laboratori, archiviano a tempo indeterminato quella chances. Non solo.
Tornano già all’ordine del giorno le segnalazioni di malati mai contattati dal Sisp, di attese lunghe per i tamponi che ogni tanto arrivano quando già è terminata la quarantena.
Anche l’incontro di venerdì pomeriggio tra Cirio e i direttori delle Asl — doveva essere il punto settimanale di routine — si è trasformato in una non stop di tre ore, durante la quale il presidente ha verificato che il sistema ha bisogno di più di qualche aggiustamento. E che è tempo che l’assessore torni.
(da agenzie)
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