PIERO PELU’: “MATTEO RENZI E’ UN BLUFF: HA CAPACITA’ ORATORIA MA NON DICE NULLA”
IL CANTANTE FIORENTINO RACCONTA DI UNA CENA DI CLASSE E DI UNA CONFERENZA STAMPA
Non è noto per la sua passione per la politica ma per la sua musica.
Piero Pelù non nasconde la sua poca stima nei confronti del neo segretario del Pd, Matteo Renzi.
Al Fatto Quotidiano dice di averlo incontrato per caso in un ristorante di Firenze. E non si risparmia una frecciatina.
Di Renzi Pelù dice: “È un bluff. È affabile e ha una buona capacità oratoria, ma non dice nulla”.
Già in passato aveva polemizzato, tanto da non risparmiare una critica al collega Lorenzo – Jovanotti per il suo endorsment per Renzi.
Poi si è scusato, ma non con il sindaco. Anzi si lui scrisse su Facebook: “Matteo Renzi, il sindaco più latitante della storia di Firenze, ora si sente la vittoria in mano per le prossime imminenti elezioni politiche nazionali, è riuscito con perseveranza certosina e promesse fantascientifiche a mettere tutti d’accordo all’interno di quel buco nero della politica che è il P.D. (non è l’acronimo di una bestemmia ma ci si avvicina molto), anche il volpone D’Alema si sta inchinando al nuovo che avanza”.
Il Rocker torna sul tema in un’intervista al Fatto Quotidiano: “Oh, l’altra sera ho incontrato Matteo Renzi…”.
Baci, abbracci e chiarimenti?
“C’è poco da chiarire, so chi è lui, conosco il suo bluff. Quando ci siamo incrociati non ero solo, ma a cena con i compagni del liceo, una reunion dopo trent’anni. E lì l’ennesima conferma: mentre gli amici di sinistra lo guardavano con occhio sbilenco, quelli di destra erano entusiasti, della serie ‘finalmente qualcuno che ci rappresenta’”.
Renzi a parte, come è andata la cena?
“Sono tutti dei professionisti, avvocati, uno è magistrato, insomma quello che sarei dovuto diventare io. Al contrario iniziai con giurisprudenza, poi volevo il sogno, si chiamava Dams”
E invece?
“C’erano già i Litfiba, le prove, le fidanzatine, non potevo andare a Bologna. E forse ho anche sbagliato, ma in quegli anni Firenze era strepitosa, ricchissima a livello culturale, una fucina continua di idee, gruppi, luoghi. Tutto quello che oggi non c’è più. Magari anche per colpa di Renzi”.
Renzi proprio non lo sopporta…
“Anni fa, da presidente della Provincia, promosse il “Festival della creatività ”, con un allestimento da cinque stelle dentro la Fortezza da Basso. Flop clamoroso. Per l’anno successivo mi chiese di partecipare alla conferenza stampa, durante il suo intervento capii il tipo: esclusa la capacità oratoria, l’affabilità , non stava dicendo nulla! E tutti i media proni. Mi fece impressione”.
Magari non lo sopporta perchè è un ex Dc.
“No, assolutamente. Non sono mai stato comunista. Mi sento anarcoide”.
Mai votato Pci?
“Sì, certo, anche Pds e Idv quando Di Pietro sembrava l’unico anti-berlusconiano. Vado sempre alle urne è un diritto al quale non rinuncio”.
Anche nel caso di un Renzi contro Berlusconi?
“Ci sarà una terza via! Altrimenti annullo la scheda”
Prima parlava del declino della città , da cosa lo percepisce?
“Anche dalle piccole cose. Qui sotto c’era un circolo Arci strepitoso, ci andavo tutti i giorni, tra calcio balilla, biliardo. Era la mensa del quartiere (San Frediano). Esisteva dal dopoguerra. È finito da quando sono entrate le slot machine, annullamento dell’individuo. Sono una droga. E dove c’è droga c’è sempre la mafia. Ma lo sa che io al sud non posso più suonare?”
(da “Huffingtonpost“)
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