PODEMOS, GOVERNARE NON PAGA: PERDE DOVE HA I SINDACI
NELLE CITTA’ GUIDATE DAGLI INDIGNADOS LE MAGGIORI FUGHE DI ELETTORI… NEI SEI COMUNI DOVE AVEVANO TRIONFATO UN ANNO FA I RISULTATI PEGGIORI
Governare non paga. Anzi, costa parecchi voti.
È una vecchia regola della politica, che evidentemente colpisce anche chi è sceso in campo proprio con l’intenzione di infrangere le vecchie regole.
Prendiamo i sei sindaci portati in trionfo da Podemos nel maggio del 2015 nei cosiddetti «Comuni del cambiamento».
A un anno dal loro insediamento, il bilancio elettorale piange. È nelle città governate dai sindaci-Indignados che Podemos registra le maggiori fughe di elettori.
Un fenomeno che andrà tenuto sotto controllo anche in Italia, dove città come Torino e Roma hanno appena voltato pagina affidandosi alle sindache del Movimento Cinque Stelle.
Sia chiaro: Podemos e M5S sono due cose molto, ma molto diverse. Però lo spirito, l’approccio e il profilo dei candidati – soprattutto a livello locale – presentano diversi aspetti in comune.
Torniamo in Spagna. Da Valencia a La Coruà±a, passando per Saragozza, Madrid e Cadiz, il calo di votanti balla tra il 4,5% (Valencia) e il 5,9% (Saragozza).
Più contenute le perdite a Barcellona: nella città di Ada Colau i numeri segnano solo una flessione dello 0,87%, ma questa è l’ulteriore dimostrazione che i fenomeni socio-politici catalani seguono strade totalmente diverse da quelle del resto della Spagna.
Fatti due conti, nelle sei città in cui governa, Podemos registra il 20% delle sue perdite totali. Un’enormità .
Il caso più clamoroso è quello di Madrid: tra dicembre e oggi se ne sono andati 107 mila elettori. Manuela Carmena, che guida la Capitale, respinge però ogni coinvolgimento.
“Io sono un sindaco indipendente e il Comune non ha partecipato alle elezioni” dice con un pizzico di sarcasmo. “E poi io non ho fatto campagna elettorale”.
Quest’ultimo discorso è vero per Carmena, ma non per gli altri sindaci: Ada Colau, così come Juan Ribà³ (Valencia), Pedro Santisteve (Saragoza), Josè Maràa Gonzalez (Cadiz) e Xulio Ferreiro (La Coruà±a) sono stati in prima linea sul palco dei comizi di Unidos Podemos. E tranne Ferreiro, gli altri erano candidati.
“Un anno di sindaci del cambiamento, più aneddoti che fatti”, titolava il mese scorso il quotidiano economico Expansià³n, che ha tracciato un bilancio di governo in queste sei città .
“I grandi progetti urbanistici avanzano lentamente o addirittura indietreggiano – notava il giornale – mentre Carmena istituiva corsi di cucina per bambini e inaugurava orti urbani”. Perchè i sindaci del cambiamento hanno subito fatto sentire la loro presenza con iniziative simboliche, come i Re Magi donna nella Capitale o i senzatetto sul palco d’onore nel Teatro di Cadiz.
Ma anche a Barcellona i dipendenti della società di trasporto pubblico sono scesi in piazza per scioperare contro Ada Colau. Che forse un anno fa avevano votato.
Marco Bresolin
(da “La Stampa”)
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