PRESA PER I FONDELLI RISERVATACI DA GHEDDAFI
I CLANDESTINI SBARCANO A 500 UNITA’ AL GIORNO A LAMPEDUSA, L’ISOLA E’ AL COLLASSO…CHE BELLA RIUSCITA L’ACCORDO ITALO-LIBICO DI QUESTA ESTATE… PRIMA CI SIAMO CALATI LE BRAGHE, ORA NON ABBIAMO ANCORA APPROVATO IL PATTO DI COOPERAZIONE… SIAMO PURE IN TORTO E GHEDDAFI FA IL SUO INTERESSE
Gli sbarchi di clandestini, provenienti dalle coste libiche, a Lampedusa e Linosa continuano a botte di 500-1000 uomini, donne e bambini al giorno. Sono i numeri del flusso di disperati ripreso massicciamente appena le condizioni del mare hanno permesso di affrontare il Mediterraneo con un minimo di sicurezza.
Il centro di accoglienza di Lampedusa ospita 1.507 clandestini ed è ormai al collasso. Ma come, il Governo aveva celebrato il nuovo trattato di cooperazione con la Libia, il 30 agosto, con squilli di trombe e fanfare…
Ci eravamo impegnati a pagare (tanto per cambiare) 5 miliardi di dollari alla Libia ( in tranche annuali di 250 milioni per 20 anni) a titolo di risarcimenti dei “presunti” danni di guerra, oltre che a costruirgli pure una bella autostrada e abitazioni civili.
In cambio il leader libico si era impegnato a pattugliare le proprie coste per evitare che migliaia di clandestini prendessero il barcone per l’Italia. Si parlava di pattugliamenti congiunti, ovviamente con motovedette italiane e a nostre spese, motovedette che avremmo poi anche dovuto fornire gratuitamente alla Libia. Insomma un grande affare per il nostro Paese, quell’accordo…
Ora a distanza di mesi siamo alla tragica farsa: gli sbarchi invece che ridursi a zero sono addirittura aumentati a dismisura e che fa il Ministro dell’Interno Maroni? Chiama Berlusconi e gli chiede di intervenire presso Gheddafi perchè faccia qualcosa, Silvio lo consiglia di chiamare Frattini e Maroni fa una nota per scaricare la responsabilità sul ministro degli Esteri.
L’importante è mantenere la sua immagina di “duro”, peccato che Frattini gli ricordi che il Governo abbia trasmesso con ritardo al Parlamento solo da poche settimane “per problemi tecnici” il testo del disegno di legge per la cooperazione con la Libia…
Chissà dov’era Maroni, fino a ieri che non si era accorto di tutto questo, forse sarà stato nel regno della padagna, dove tutto si fa veloce e (quasi) nessuno magna.
La cosa esilarante è che alla fine l’unico che ha fatto approvare dal proprio Parlamento il patto di cooperazione è stato proprio Gheddafi che quindi risulta pure in regola e attende giustamente, prima di porre in atto qualsiasi iniziativa, che altrettanto faccia l’Italia.
Insomma ci lamentiamo e abbiamo pure formalmente torto… bingo.
A parte che il leader libico di patti per il controllo delle coste ne aveva già firmati nel 2000 e nel 2007, salvo poi alimentare continue emergenze e battere cassa, ora si scopre che se non si coinvolgono anche Paesi come il Niger e il Mali, da dove transitano i clandestini proveniente dalla Costa d’Avorio, non si cava un ragno da un buco. Ottimo risultato insomma, siamo punto e a capo. Cerchiamo di andare un po’ più a fondo sui motivi per cui Gheddafi realizza affari e pattugliamenti non ne fa mai e capiremo tante altre cose.
Se Gheddafi volesse i patti li rispetterebbe, innanzi tutto, ne ha la forza e la possibilità . Il regime della Grande Jamahirya è tutt’altro che morbido, i rari turisti vengono controllati in tutti gli spostamenti.
Il fatto è che la Libia ha appena 5 milioni di abitanti, vecchi, donne e bambini compresi. Manca di manodopera: la fine dell’embargo americano ha ridato vita a centinaia di cantieri lasciati a metà , siano essi edilizia privata ( ora consentita) che opere pubbliche come il Grande Fiume, che convoglia sulla costa i rivi sotterranei del deserto.
Per i disperati del Sahel, la Libia diventa quindi un primo appetibile approdo, in attesa di raggiungere l’Europa. Ai libici i clandestini sono assolutamente necessari, ma Tripoli non può assorbire migliaia di profughi, dopo un po’ i manovali devono andarsene.
Ecco allora che nella fascia costiera attorno a Al-Zawria fioriscono cantieri navali che varano barche per un viaggio solo. Sono vecchi scafi rimessi in sesto alla buona: ogni clandestino paga 1.000 euro per tentare la fortuna, ogni barca ne contiene centinaia.
Il business già cinque anni fa fruttava due milioni di euro.
Chiedetevi: conviene al regime smantellare un’attività criminosa, ma tanto redditizia, per lo più in mano alla minoranza berbera?
E cosa accadrebbe se il flusso migratorio non avesse uno sfogo europeo, garantendo alla Libia la presenza della sola manodopera necessaria?
Il fatto che guadagnino per mettere da parte i soldi per la fuga in Europa è una garanzia di ordine, oltre che economica per la Libia. E contestualmente gli sbarchi in Italia sono aumentati di 30.000 unità nel 2008.
Certo, prima o poi Gheddafi dovrà fare un minimo per dimostrare di mantenere i patti: il più in là possibile, visto che il Governo italiano dorme…
E ripeterà quanto già fece nel 2000 e nel 2004, quando migliaia di profughi del Sahel furono massacrati dalla polizia a Tripoli e a Bengasi, un sistema brevettato per “sfoltire” i clandestini.
Con buona pace dei tanti pacifisti che non sanno vedere al di là del proprio naso e dimenticano di denunciare le iniquità e i crimini che si celano sotto certi accordi.
Siamo riusciti a calarci le braghe davanti a Gheddafi e ad avere pure torto…non era facile, ma ci siamo riusciti.
L’importante era vendersi in Tv l’intesa, ora Maroni fa finta di non ricordare, Silvio demanda, il povero Frattini rimane col cerino in mano… e la barca sicurezza fa acqua da tutte le parti.
L’ultima chicca di Maroni: rispediremo subito in Libia tutti i clandestini che stanno arrivando… peccato che i clandestini non siano libici, quindi non si può fare…a parte che è pure vietato dalle norme internazionali.
Qua più che di linea ormai il concetto di “duro” è solo riferibile al cervello di chi vuole la stella di sceriffo senza conoscere neanche di cosa sta parlando.
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