PRESI I VANDALI DEL LEONCINO DI VENEZIA: “BESTIE AFRICANE”? NO, STUDENTI ITALIANI DI BELLE ARTI
L’IDENTIFICAZIONE GRAZIE A UNA STUDENTESSA CHE HA ASSISTITO AL VANDALISMO, NON CERTO ALLE INDAGINI DI POLIZIA…RIDICOLO AVERE UN SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA E POI NON COLLEGARLO CON LA SALA OPERATIVA DELLE FORZE DELL’ORDINE
Sono quattro studenti i presunti imbrattatori del ‘Leoncino’ di San Marco a Venezia. Lo hanno accertato i Carabinieri, rendendo noto che gli autori del gesto, tutti studenti che studiano allo Iuav e all’Accademia delle Belle Arti, hanno un’età tra i 20 e i 23 anni.
Nel primo pomeriggio di domenica, una ragazza si è presentata alla Stazione Carabinieri di San Marco ammettendo, presa dal rimorso, di essere stata testimone dell’imbrattamento, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, da parte di due ragazzi, che conosceva a malapena.
Grazie a questi dettagli, i militari sono riusciti in breve a risalire all’identificazione sia dei due ragazzi, che si trovavano ancora a Venezia, sia della seconda ragazza, che era partita per la provincia di Trento.
E’ ripartita la grancassa dei politici.
“Meritano una punizione severa – afferma il governatore veneto Luca Zaia – che sia il massimo consentito dalla legge, ma anche di essere esposti in qualche modo al pubblico ludibrio, perchè abbiano modo di vergognarsi al punto giusto”. “La Città non chiede vendetta ma un giusto risarcimento con lavori sociali pubblici davanti a tutti” scrive su Twitter il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro
Ma nessuno dice che la responsabilità è delle istituzioni: a che serve avere un sistema di videosorveglianza se poi non è collegato con le forze dell’ordine, semplice accorgimento che avrebbe permesso un intervento immediato?
(da agenzie)
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